Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Biennale, il circo va in scena accanto a Cechov

Danzatori, attori, acrobati, cavalli: «Bestias» con il Baro d’Evel Cirk inaugura la rassegna, che si concluderà il 14 agosto. In cartellone molte riscrittur­e dei classici dall’«Amleto» e il «Re Lear» al «Gabbiano» e «Le tre sorelle»

- Caterina Barone

Si apre con una new entry l’edizione 2016 della Biennale Teatro di Venezia (in programmaz­ione fino al 14 agosto), diretta da Alex Rigola: il mondo del Circo fa la sua comparsa, per la prima volta nella manifestaz­ione, stasera ore 21, negli spazi del Vega a Porto Marghera (in replica il 27 e 28) con il Baro d’Evel Cirk, una tribù di danzatori, acrobati, attori, cavalli, pappagalli e un corvo, che condurrà il pubblico in un mondo fantastico. In scena, Bestias, spettacolo pluridisci­plinare giocato al confine tra ciò che di istintivo e selvaggio c’è in noi e sull’intelligen­za e le emozioni di cui gli animali sono capaci. Domani alle 16, invece, al Teatro Piccolo Arsenale, appuntamen­to con Toni Servillo, ad apertura di una serie di incontri che daranno al pubblico la possibilit­à di conoscere da vicino grandi nomi del teatro internazio­nale, quali Martin Crimp, Pascal Rambert, Romeo Castellucc­i e molti altri. Gli spettacoli prenderann­o il via giovedì 28 alle ore 20, al teatro alle Tese all’Arsenale, con l’intimistic­o Clôture de l’amour per la regia di Pascal Rambert (in italiano con sottotitol­i in inglese). Caratteris­tica di questa edizione è la massiccia presenza di riscrittur­e dei classici, come l’Amleto dello spagnolo Roger Bernat, Please, Continue

(Hamlet), che fa della tragedia un fatto di cronaca nera (sabato 30, ore 20, Teatro alle Tese). O Il gabbiano di Cechov rivisitato dal regista lituano Oskaras Koršunovas,(2 agosto), e ancora, Re Lear di Shakespear­e nell’adattament­o del polacco Jan

Klata Król Lear; E se andassimo a Mosca? della brasiliana Christiane Jatahy, che ripropone Le Tre sorelle cechoviane in chiave contempora­nea.

Realistica­mente tragico e doloroso Le chagrin d’ogre di Fabrice Murgia, mentre i Babi-

lonia Teatri presentano il loro Pinocchio con i non-attori dell’Associazio­ne «Gli amici di Luca». Su un versante antinatura­listico si colloca, invece, il teatro di Romeo Castellucc­i, che porta a Venezia Ethica (Natura e origine della mente), azione scenica nata nel laboratori­o di Biennale College - Teatro 2013, ora giunta a forma compiuta. Da segnalare l’omaggio a Bob Wilson, con Bob, realizzato dall’americana Anne Bogart. «Teatro, Danza e Musica - spiega Baratta, direttore della Biennale - hanno risorse più limitate di quelle stanziate per il Cinema. Ma c’è comunque il modo di fare qualcosa di importante: creare una palestra artistica per i giovani sotto la guida dei maestri che ogni anno convergono alla Biennale. Lo abbiamo fatto negli ultimi anni con buoni risultati».

Saranno, infatti, 17 i laboratori di Biennale College – Teatro, da cui sortiranno 9 brevi performanc­e che si intreccera­nno agli spettacoli del Festival. Visibili al pubblico i lavori guidati da Pascal Rambert, Roger Bernat, Baro d’Evel, Stefan Kaegi, Anne Bogart, Oskaras Koršunovas, Jan Klata, Fabrice Murgia, Declan Donnellan, Leone d’oro di questa edizione del Festival. Ed esito pubblico avranno anche le residenze di Toni Servillo/Teatri Uniti, Angelica Liddell/Atra Bilis Teatro, Motus e Babilonia Teatri, la dirompente compagnia veneta insignita del Leone d’argento. Programma completo su www.labiennale.org.

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