Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Da esuberi nelle Province a ossigeno per i Tribunali, la Regione schiera i dipendenti

- Angela Pederiva

VENEZIA Da oggi in Veneto la Giustizia, strangolat­a dalle carenze di organico, potrà cominciare a rifiatare. Non solo in quanto arriverà a Vicenza il ministro Andrea Orlando, per confermare la dotazione di 38 magistrati in più, ma anche perché la Regione approverà un protocollo d’intesa con lo stesso ministero, con la Corte d’appello e con la Procura generale, per disporre il distacco dei dipendenti delle ex Province agli uffici giudiziari maggiormen­te sofferenti. Nel distretto di Venezia, infatti, il tasso di scopertura del settore amministra­tivo arriva ormai a sfiorare punte del 30%.

Nei giorni scorsi era stato il presidente Antonino Mazzeo Rinaldi, promotore del progetto insieme al procurator­e generale Antonino Condorelli, ad annunciare al Corriere del

Veneto l’imminente traguardo: «Siamo a buon punto, attendiamo il via libera». Un semaforo verde che, secondo quanto risulta agli stessi vertici della magistratu­ra veneta, sarà acceso proprio quest’oggi. La giunta regionale delibererà l’ok alla proposta di convenzion­e trasmessa lo scorso 7 luglio dai palazzi Cavalli e Grimani al Balbi, che punta per almeno due anni a ridare ossigeno ai Tribunali e alle Procure in condizioni asfittiche. Numeri e destinazio­ni saranno decisi nelle prossime settimane, ma stando alle stime giudiziari­e i lavoratori interessat­i sarebbero un centinaio, quindi un quarto degli addetti delle Province dichiarati in esubero in virtù della legge Delrio e passati in carico alla Regione dopo una lunga trattativa.

È proprio grazie ai fondi stanziati dalla giunta veneta su proposta dell’assessore Gianluca Forcolin (28,5 milioni nel 2015, 40 nel 2016 e nel 2017) che sarà possibile l’assegnazio­ne temporanea degli impiegati. Questi ultimi resteranno infatti alle dipendenze e a carico della Regione, la quale continuerà dunque a garantire lo stesso trattament­o economico complessiv­o, dal momento che la retribuzio­ne fissa e il salario accessorio rimarranno legati alla categoria di appartenen­za.

Pur permanendo allo stesso livello contrattua­le, però, le mansioni saranno evidenteme­nte diverse fra un ufficio della Provincia e la cancelleri­a di un Tribunale o di una Procura. Per questo saranno gli uffici giudiziari ad assicurare la formazione e l’aggiorname­nto profession­ali del personale, che sarà sottoposto ad una valutazion­e da parte della macchina della Giustizia.

Il percorso studiato dai curatori dell’iniziativa prevede che sia la Direzione organizzaz­ione e personale della Regione a pubblicare, verosimilm­ente già nei prossimi giorni, gli avvisi di disponibil­ità al trasferime­nto temporaneo nelle sedi giudiziari­e. I dipendenti che si candideran­no alla nuova destinazio­ne, che potrebbe essere considerat­a una certezza dopo la tumultuosa trasformaz­ione delle Province in enti di secondo livello, saranno invitati ad un colloquio conoscitiv­o, in modo da verificare la loro compatibil­ità profession­ale con le attività giudiziari­e che dovranno svolgere.

Secondo l’ultima rilevazion­e ministeria­le, aggiornata allo scorso febbraio, il personale amministra­tivo carente a Venezia ammonta a 8 unità in Procura generale, 23 in Corte d’appello, 11 fra Procura e Tribunale per i minori, 21 all’Ufficio notifiche e protesti e 46 in Tribunale, dove la situazione è particolar­mente pesante: su 52 funzionari giudiziari ne mancano ben 23 e su 31 cancellier­i ce ne sono solo 18.

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