Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Bcc del Veneziano rinuncia alle 6 filiali del Veneto Orientale: subentra Pordenone per 2,7 milioni
VENEZIA Non amano parlare di «vendita», per loro il termine giusto è «sinergia». Resta il fatto che, però, la Banca di credito cooperativo del Veneziano, ieri, ha annunciato la cessione di un ramo d’azienda alla «cugina» Bcc di Pordenone. Passeranno sotto le insegne dell’istituto di credito friulano, infatti, le filiali di Pramaggiore, San Stino di Livenza, Concordia, Caorle, Eraclea e San Donà. Valore dell’operazione: 2,7 milioni di euro, che permetteranno alla Bcc del Veneziano di far salire il proprio rating all’11,4%. «Per crescere dobbiamo tornare alle nostre origini», commenta il presidente Francesco Borga . Ai pordenonesi, quindi, passano 250 milioni di prodotto bancario lordo, 5 mila conti correnti e, se lo vorranno, 939 soci. «Se desiderano diventare nostri soci li accoglieremo a braccia aperte», dice Gianfranco Pilosio, direttore generale della Bcc di Pordenone. Cambieranno casacca anche i 27 dipendenti delle filiali del Veneto orientale, mentre rimarranno di proprietà della Bcc veneziana (almeno per ora) gli immobili. Quando avverrà il passaggio? «La Banca d’Italia ha 90 giorni per presentare delle opposizioni – continua Pilosio – quindi possiamo dire che, se non ne presenterà, partiremo dal 15 ottobre». Tutti contenti, insomma, anche se cedere un ramo d’azienda è sempre doloroso. «La nostra filosofia è radicare ancor di più la banca nel territorio – conclude Borga – una scelta faticosa ma ragionata, anche in prospettiva. Oggi tocca alle Bcc dare una risposta alla mancanza di un sistema creditizio locale». (D.Tam.)