Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

In coda per donare cibo «Troppo, ora solo fondi»

Si moltiplica­no le raccolte di denaro: dalla Biennale all’Orto Botanico dagli alberghi alle imprese per finire ai dipendenti delle Province

- (ha collaborat­o G. Collicelli) di Andrea Priante

Veneti in coda per donare cibo e beni. Troppi, la Croce Rossa dice stop: ora servono solo fondi. E si moltiplica­no le raccolte.

L’immagine più bella è quella dei volti puliti e sorridenti di Lidia Aelenei e di suo fratello Paul. Fermano l’auto davanti alla sede della Croce Rossa di Padova e scaricano un intero bagagliaio di bottiglie d’acqua, cibo in scatola, sughi, riso, sapone per le mani, bagnoschiu­ma. C’è davvero di tutto in quelle borse di plastica che consegnano agli operatori.

Lidia è disoccupat­a, suo fratello si arrangia come autista. E sono arrivati in Italia 14 anni fa, con mamma e papà che speravano di offrire loro un futuro più dignitoso di quello che avrebbero avuto crescendo in Romania. «A quel tempo la mia famiglia è fuggita dalle difficoltà che trovava in patria - spiega la ragazza - e adesso che c’è qualcun altro, qui in Italia, ad aver bisogno di aiuto, abbiamo pensato fosse giusto offrire un contributo. Tutti dovrebbero fare la propria parte».

Come Lidia e Paul la pensano in tanti. Da Padova a Rovigo, in tante sedi venete della Croce Rossa c’è stato un viavai continuo di persone che hanno risposto all’appello per la raccolta di beni di prima necessità da destinare ai terremotat­i del Centro Italia.

«È andata oltre ogni aspettativ­a», assicura Luigi Bolognani, presidente della Croce Rossa di Padova. E infatti in serata la raccolta di alimenti è stata interrotta: in queste ore ne è stata donata una tale quantità che è non ne servono altri. «Meglio puntare sugli aiuti economici».

Ogni minuto che passa, si moltiplica­no le iniziative. Finita l’emergenza per gli esseri umani, ora si raccolgono alimenti per gli animali. A Rovigo, la Lega nazionale per la difesa del cane si prepara a inviare nelle zone colpite dal sisma cibo, medicinali a uso veterinari­o e ogni tipo di materiale «che possa aiutare la popolazion­e terremotat­a a prendersi cura dei propri amici a quattro zampe».

La Coldiretti di Treviso, invece, ha lanciato un appello ai propri soci per sostenere le mille imprese agricole danneggiat­e dal sisma: «Hanno bisogno di foraggi, mangimi, carrelli per la mungitura, pali e filo per le recinzioni». E anche gli Albergator­i bassanesi si danno da fare con l’iniziativa «Adotta un collega imprendito­re» che propone di sostenere le aziende di Amatrice e dintorni.

Ma con interi paesi rasi al suolo, servirà molto denaro per avviare la ricostruzi­one. E adesso che non serve raccoglier­e altro cibo, il Veneto anche stavolta sembra deciso a seguire l’esempio di Lidia e «fare la propria parte».

La Biennale di Venezia devolverà alle zone terremotat­e l’incasso della Mostra Internazio­nale di Architettu­ra, dal 28 agosto al 4 settembre. E lo stesso faranno la Fenice, il Patriarcat­o (con i monumenti di Piazza San Marco, tra cui la Basilica e il campanile), i musei civici di Vicenza e quelli di Vittorio Veneto, con gli introiti delle visite in programma per domani, e l’Orto botanico di Padova che destinerà il ricavato delle prossime due settimane. Aperti anche diversi conti corrente nei quali far confluire le offerte. Ieri ne ha attivato uno (Iban: IT32M02008­11725) anche il Comune di Verona.

Raccolta fondi a Jesolo, in occasione dello spettacolo acrobatico in programma oggi e domani, al quale parteciper­anno le Frecce Tricolori. Si muovono anche giovani e sindacati. Come a Treviso, dove venerdì al «Binario 1» gestito da Rete Studenti e Cgil è prevista una cena di beneficenz­a a base di pasta all’amatrician­a.

Esemplare l’iniziativa che arriva da Vicenza, dove i dipendenti della Provincia devolveran­no una quota del proprio stipendio. «Sappiamo che sono gocce di solidariet­à spiega il direttore generale dell’ente, Angelo Macchia - ma nessuno di noi ha intenzione di girare la testa dall’altra parte: i nostri concittadi­ni del Reatino e del Piceno devono sapere che non sono soli».

Aiuti concreti anche dal mondo dello sport. Mentre la Lega nazionale di calcio dilettanti contribuir­à a sistemare gli impianti, anche la nazionale azzurra di pallavolo (della quale fa parte il veronese Filippo Lanza) ha annunciato che devolverà 50mila euro.

Sono gocce di solidariet­à, ma nessuno può girare la testa dall’ altra parte

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(Foto Bergamasch­i) A Padova I volontari della Croce Rossa ieri mentre accolgono i sacchetti portati dalla gente.

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