Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Volontari da Padova per il centro sfollati E intanto rientrano i primi soccorritori
Continua il supporto del Veneto alle popolazioni terremotate. Ieri da Padova sono partiti quattro volontari del Nucleo di valutazione e pronto impiego Nord Est del Cisom, il Corpo italiano di soccorso. «La Protezione civile ci ha assegnato la gestione dell’accoglienza nel palasport di Amatrice — spiega Attilio Dello Vicario, responsabile della sala operativa del Nucleo —. Ci occuperemo delle necessità di 250 sfollati, con operatori già impiegati a L’Aquila e in Emilia». Oggi il Cisom ha inviato anche Mara Germani, responsabile degli psicologi dell’emergenza del Veneto, infine altri tre volontari hanno dato la disponibilità per coprire il turno compreso tra il 27 agosto e il 3 settembre. C’è infatti bisogno di operatori per l’allestimento dei campi con tende e moduli prefabbricati.
Per un gruppo che parte ce n’è uno che arriva. Sono le 4 squadre cinofile dell’Associazione nazionale carabinieri coordinate dal bassanese Paolo Bruno, che ieri ha postato su Facebook, riferendosi alle famiglie sopravvissute al sisma: «Devono tornare a sorridere! Abbiamo concluso il nostro intervento, convinti che la coscienza civile sia patrimonio da tramandare». A corredo, la foto di un peluche rosa impolverato tra i detriti. Il pensiero del presidente va a chi ha perso tutto ma anche ai tanti soccorritori intervenuti, dando una lezione di coscienza civile alle generazioni future. L’Anc ha lavorato con due cani dall’alba di giovedì nella zona rossa, nel centro di Amatrice, alla ricerca dei dispersi. Si tratta di cani abilitati ad operare in caso di emergenze e calamità. Si muovono senza difficoltà tra le case che le scosse hanno squassato, a fiutare tra i resti, ad avvertire in caso di presenze umane. I soccorritori a quattro zampe avevano segnalato qualcosa tra le macerie. A distanza di ore e di un metro e mezzo circa di distanza è poi stato estratto il corpo di un’anziana signora, l’ennesima vittima. «Abbiamo lavorato con un gruppo di vigili del fuoco campani, molto preparati e grandi esempi — fa sapere Bruno, già intervenuto per i terremoti a L’Aquila e in Emilia —. Questa è un’ulteriore esperienza che ci portiamo dentro, c’è sempre da imparare, ma ogni volta è sempre più chiara la necessità della formazione, in cui abbiamo investito molto, ma anche dello spirito di gruppo, della collaborazione», prosegue elogiando i suoi compagni Riccardo Viero, Mauro Rossi e Julita Wolny.
Cittadini che dedicano molto del proprio tempo nel volontariato, nella preparazione delle unità cinofile con addestramenti settimanali, pronti a partire in caso di emergenze. Come è accaduto mercoledì sera. E una volta arrivati non si sono risparmiati, lavorando instancabilmente per oltre 10 ore in mezzo al disastro. «Cani al lavoro e un cordone umano a spostare pietre, a muovere i detriti sperando di trovare ancora qualcuno vivo», raccontano dopo aver lasciato altri soccorritori sul posto, in viaggio per Marostica, verso casa, con ancora negli occhi la devastazione. Nel cuore le tante famiglie che «devono tornare a sorridere».
Il Cisom Con la psicologa gestiamo un palasport per 250 persone L’Anc Le famiglie superstiti devono tornare presto a sorridere