Travolto da un’onda muore Scaravilli, l’ex primario che fu rapito in Libia

PADOVA Era sopravvissuto ad un misterioso rapimento da parte di terroristi islamici in Libia, è morto finendo addosso a uno scoglio mentre faceva il bagno in mare durante le ferie. Ignazio Scaravilli (foto), ortopedico siciliano e padovano di adozione è morto a 69 anni per un trauma cranico mentre si riposava nella sua Sicilia. Noto nella città del Santo dove aveva lavorato per oltre 35 anni all’ospedale Sant’Antonio di Padova e alla clinica Morgagni di Padova, come direttore del reparto di fisioterapia e riabilitazione, Scaravilli era suo malgrado ritornato agli onori della cronaca dopo essere stato sequestrato da un gruppo di terroristi nel gennaio dell’anno scorso in Libia. La sua liberazione, il 9 giugno del 2015, era avvenuta dopo quasi cinque mesi di reclusione, ed è stata resa possibile da una lunga trattativa dei servizi segreti italiani con le autorità libiche. Scaravilli era stato rapito dai terroristi vicini allo Stato Islamico mentre era in missione umanitaria per conto di un’organizzazione non governativa. Dopo che era andato in pensione a Padova, aveva chiuso anche lo studio privato e aveva iniziato con tre suoi colleghi siciliani e alcuni medici europei ad andare periodicamente all’ospedale Dar Al Wafa di Tripoli per aiutare gratuitamente i libici con ferite da arma da fuoco o vittime di incidenti che coinvolgevano gli arti. Scaravilli fu rapito dopo pranzo mentre era a passeggio fuori dall’ospedale e fu portato in un campo di addestramento dei terroristi e probabilmente costretto a operare alcuni soldati dell’Isis. Ieri però il medico è stato vittima di un incidente tra gli scogli del porticciolo di San Giovanni Li Cuti (Catania) poco dopo pranzo. Scaravilli si era come suo solito durante l’estate tuffato in mare quando un’onda lo ha travolto e lanciato sugli scogli. Scaravilli lascia la moglie e un figlio, entrambi residenti in Sicilia.