Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fragole di montagna su terra comunale Matteo realizza il sogno d’imprenditore «Ero pronto a trasferirmi a Londra»
Senza lavoro ma con un progetto in tasca, quando già guardava all’estero, coglie al volo l’opportunità data dal Comune di Asiago, 5 mila metri di terreno con affitto irrisorio, e realizza il suo sogno con l’aiuto della famiglia: aprire un’azienda agricola e avviare la prima coltivazione di fragole di montagna, con tanto di marchio registrato, La rossa di Asiago. Un prodotto, proprio perché cresciuto a mille metri di altitudine, alle pendici di Cima Ekar, particolarmente zuccherino e gustoso. Richiestissimo, non solo in loco. Un’occasione per restare legato all’Altopiano e valorizzarlo.
La storia è quella di Matteo Rigoni, 25 anni, imprenditore dallo scorso aprile: allora il ragazzo ha iniziato a installare le serre e a piantare le prime di ventimila piantine di fragole su tremila metri di vecchi terreni comunali. «Ero disoccupato da un anno, i miei amici insistevano perché li raggiungessi in Inghilterra dove, a detta loro, avrei trovato lavoro subito. E invece, legato come sono ad Asiago e alla mia famiglia, mi sono buttato in questo progetto in cui credevo, che studiavo da anni con i miei zii fruttivendoli. Ora sto dando tutto me stesso per riuscire nell’impresa».
Un lavoro che lo assorbe anche per 13 ore al giorno e con lui ci sono altri giovanissimi: i cugini di 16, 18 e 20 anni, e la sorella di 22. «E’ un lavoro duro ma i complimenti dei clienti, la grande richiesta da parte di ristoranti, gelaterie e pasticcerie dell’Altopiano mi gratifica e stimola a continuare - dice Matteo -. Non pensavo di partire così bene, sarà stato che abbiamo pensato alla Ferrari quando abbiamo dato il nome al frutto locale: ci ha portato fortuna».
Per Rigoni, però, il suo lavoro non è per tutti. «Ci vuole tanta passione e determinazione, ma anche molta preparazione, anni di esperienza, non ci si può improvvisare». Gli obiettivi sono chiari. «Ma farò un passo alla volta: dal prossimo anno produrremo anche lamponi e mirtilli e, chissà, anche radicchio di Treviso se l’esperimento che sto facendo darà buoni riscontri».
Oltre a Matteo Rigoni, che ha ricevuto anche il plauso del governatore Luca Zaia, c’è anche un altro giovane dell’Altopiano che ha partecipato al bando del Comune e si è aggiudicato due lotti in cui ha realizzato impianti a terra in cui coltivare piccoli frutti. «Abbiamo creato un’opportunità di lavoro in loco per i nostri giovani, radicandoli così sul territorio, diversificando il lavoro agricolo – commenta l’assessore Diego Rigoni – e al contempo abbiamo valorizzato il territorio e i suoi prodotti».