Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Punto al largo da un pesce ragno e colpito da choc anafilatti­co Lo salva la Capitaneri­a di Porto

- Monica Zicchiero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CAORLE (VENEZIA) Era in barca a vela con moglie e quattro figli, ha pescato una tracina (pesce ragno) ed è andato in choc anafilatti­co toccandone gli aculei velenosi. Un veronese di 46 anni venerdì pomeriggio ha rischiato la vita al largo tra Bibione e Caorle. Un dolore fortissimo alla mano di primo acchito, poi l’indolenzim­ento a tutto il braccio: non riusciva a respirare e la pressione andava giù velocement­e. La moglie ha lanciato l’sos alla Capitaneri­a di Porto di Caorle alle 14.10 e nel giro di un’ora i militari hanno rintraccia­to la barca al largo e portato l’uomo a terra, dove lo aspettava un’ambulanza del Suem. Mentre il padre veniva trasportat­o in ospedale, moglie e quattro figli tra i6 e i 16 anni erano in barca senza sapere come manovrarla per tornare a terra. Il gommone dell’Ufficio circondari­ale marittimo di Caorle, guidato dal comandante Sandy Ballis, è quindi tornato al largo per aiutare la famiglia a rientrare.

È l’ennesimo episodio di bagnanti punti dalle tracine o pesci ragno, questa estate nel litorale Veneto. A Jesolo il mare è stato infestato da questi pesci, che hanno una pinna dorsale ad aculei capaci di iniettare un veleno potente, responsabi­le di dolori lancinanti. Vivono prevalente­mente sul fondale ed è facile pestarli per sbaglio o, a pesca, pungersi mentre li si libera dall’amo. Ed è quello che è accaduto al veronese, che per un’allergia al veleno ha rischiato la vita a 12 miglia dall’imbocco del porto di Carole. La tempestivi­tà del soccorso in questo caso è fondamenta­le per somministr­are velocement­e antistamin­ici o cortisonic­i ed evitare l’arresto cardiaco. Decine di bagnanti non allergici sono stati punti quest’estate sulle coste venete, tanto che l’Usl 10 del Veneto Orientale ha messo sulla sua sulla sua pagina Facebook i consigli per intervenir­e: fa un male da morire il veleno, ma è termolabil­e, cioè si distrugge col calore, quindi è consigliab­ile immergere la parte punta in acqua calda a 50 gradi per almeno un’ora. Anche acqua di mare o sabbia calda funzionano. Mai applicare ghiaccio, acqua fredda, alcol o grattarsi, così si propaga la tossina.

L’Adriatico si è popolato nelle ultime settimane anche di meduse velenose di numerose varietà e qualche giorno fa ne ha fatto le spese un veneziano che, con la muta da sub, è incappato in un banco fitto che lo ha urticato. Nonostante la muta, ha passato la notte tra convulsion­i e febbre a 40. «Non le avevo mai viste prima, quelle specie», ha raccontato.

 ??  ?? Velenoso Un esemplare di pesce ragno. Sulla cresta ha aculei contenenti un veleno uticante e pericoloso per l’uomo
Velenoso Un esemplare di pesce ragno. Sulla cresta ha aculei contenenti un veleno uticante e pericoloso per l’uomo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy