Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ipotesi profughi nei Comuni commissariati L’ira di Zaia: «Una furbata del governo»
VENEZIA Nulla è deciso, a Resana come ad Abano. Di più: al momento non è stata avanzata neppure una richiesta, né dalla prefettura di Treviso né da quella di Padova. E però il solo fatto che i commissari dei due Comuni, Gaetano Tufariello e Pasquale Aversa, abbiano dato la loro disponibilità ad accogliere dei profughi, nel caso in cui si rendesse necessario, è stato sufficiente a scatenare un putiferio, col sospetto che il governo, per aggirare le resistenze dei sindaci, sia deciso a rivolgersi ai commissari prefettizi, che in quanto longa
manus del ministero dell’Interno difficilmente potrebbero dire no.
A Resana, dove Tufariello si è insediato dopo la caduta del sindaco Loris Mazzorato, è spuntata l’ipotesi di una tendopoli. «Ma il termine è esagerato - precisano dall’Ufficio del governo - si tratterebbe dell’accoglienza di 30 richiedenti asilo eventualmente sistemati in un’area già disponibile e fuori dal centro abitato. La parola “tendopoli” richiama accampamenti più affollati. Enfatizzare l’emergenza con questi termini crea un allarme sociale ingiustificato». Semplicemente «il commissario ha visto che uno spazio era a disposizione e ha contattato la prefettura, si è comportato come ogni sindaco avrebbe dovuto, se tutti rispondessero con un’accoglienza diffusa proporzionale al numero di abitanti sul territorio, le soluzioni all’emergenza sarebbero più facili».
Tra coloro che «enfatizzano» c’è il governatore Luca Zaia, che ieri ha diramato una nuova, durissima nota, accusando le prefetture, parlando di «blitz» e «furbata». Il governatore, in particolare, ha messo nel mirino Aversa, arrivato ad Abano dopo l’arresto del sindaco Luca Claudio, che alle domande dei cronisti sul possibile arrivo dei profughi ha replicato con un laconico «in futuro è possibile». In questo momento, ha spiegato il viceprefetto, non c’è alcun progetto in tal senso ma le esigenze cambiano e non si può dire no a prescindere». Dove potrebbero trovare posto i migranti? Chi conosce Abano indica i vecchi hotel abbandonati e Zaia salta sulla sedia: «La furbata di spedire immigrati nei Comuni retti da un commissario prefettizio è ormai stata smascherata: l’ultimo dei tanti sfregi inflitti dal governo alle comunità locali nella gestione autoritaria e confusa dei flussi migratori. Come ho detto no a Resana, dico no ad Abano, dove c’è pure l’aggravante di essere una località turistica. Un’ ipotesi scellerata: qualcuno si ricorda di cosa successe ad Eraclea dove l’anno scorso in piena estate furono mandati centinaia di immigrati? Caos, tensioni e un brusco calo delle presenze turistiche».
A sua volta, però, Zaia è bersaglio di Cittadinanza Attiva, il coordinamento delle associazioni di stranieri della provincia di Treviso: «Presidente, il suo piano reale per la gestione dei profughi qual è? La Regione Veneto sembra sconnessa dal resto d’Italia. Ci spieghi come sarebbe possibile costruire centri di accoglienza in Libia, Paese devastato dalla guerra civile. Noi stranieri viviamo il dramma psicologico per l’atteggiamento dei politici che non vedono l’ora di strumentalizzare questa situazione».