Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Geloso picchia l’ex compagna davanti ai bambini, arrestato
Ha preso a pugni pure un amico di lei. Avrebbe anche danneggiato la casa
VICENZA «Io so di aver sbagliato ma farò del male al suo nuovo lui e anche alla mia ex». Fulvio Crovato lo aveva annunciato e sabato sera era pronto a mettere in atto la sua vendetta se non fosse stato che è intervenuta la polizia che lo ha poi arrestato. L’uomo, 46 anni, senza lavoro, ha atteso che la madre dei suoi due figli rientrasse a casa, a Vicenza, assieme a un collega e amico - l’uomo che lui vedeva come rivale in amore - e li ha aggrediti con inaudita violenza. In strada, davanti ai figli di 10 e 7 anni. Scagliando un pugno anche a un passante, con l’unica colpa di aver tentato di difendere la donna, messa ko dai pugni all’altezza dello stomaco.
Solo a metà luglio, pazzo di gelosia, il disoccupato aveva aspettato in garage l’allora convivente per farla stramazzare a terra a forza di calci e pugni, tanto da lacerarle anche un timpano, tanto da farle perdere i sensi.
Da allora si erano separati ma lui avrebbe continuato a cercarla, a seguirla, a raggiungerla anche a Jesolo dove si trovava con i loro bambini in ferie. Suoi sarebbero anche una serie di danneggiamenti da migliaia di euro nella casa che fino al mese scorso divideva con la 41enne e in cui per assurdo avrebbe eletto domicilio dopo il pestaggio. Dal televisore rigato con un punteruolo alla porta colorata di vernice verde, dalla serratura siliconata alla camera dei piccoli resa inagibile, per non parlare dei tanti elettrodomestici devastati, messi fuori uso, caldaia compresa, e degli pneumatici dell’auto tagliati.
Insomma, un compagno che da ex si sarebbe trasformato in autentico stalker. Ed è appunto lo stalking il reato che ha portato in carcere l’uomo originario di Torino, assieme a quello di lesioni e minacce. Per aver mandato all’ospedale la ex, 41 anni, e il suo collega e amico: hanno riportato contusioni rispettivamente per 21 e 10 giorni.
A dire il vero anche lo stesso Crovato, con la faccia tumefatta, è finito in pronto soccorso, dove è stato piantonato per l’intera notte dagli agenti delle volanti. Una volta dimesso è finito al San Pio X.
La procura ha già chiesto la convalida del suo arresto e nelle prossime ore comparirà davanti al giudice per essere sottoposto ad interrogatorio. Sempre che abbia voglia di parlare, di chiarire la sua posizione.
A metà luglio la donna aveva presentato in questura una prima denuncia per lesioni (poi integrata con successive denunce per atti persecutori). Il 46enne qualche ora prima si era accanito contro di lei, una volta rientrata a casa e messa l’auto in garage. In preda alla gelosia, convinto che lei fosse stata con un altro, l’aveva percossa con una ferocia tale al punto da lacerarle il timpano e provocarle un trauma facciale, per una prognosi di 20 giorni. Ma l’incubo non si sarebbe esaurito con la separazione. Dopo quell’episodio la donna, anche lei non originaria di Vicenza, si era rifugiata dalla madre con i due figli. Mentre l’uomo aveva trovato un altro posto in cui stare. Ma non se n’era fatto una ragione. Avrebbe continuato a seguire nei suoi spostamenti l’ex, a controllare le sue frequentazioni, a farsi vedere vicino al luogo di lavoro. Abbastanza per la 41enne per vivere nel terrore, chiamando spesso la questura. Alla donna non era stato concesso di vivere in serenità nemmeno le vacanze al mare. A metà agosto aveva presentato denuncia ai carabinieri di Jesolo, dove si trovava con i figli e i genitori, raccontando che l’ex si era presentato sotto casa, che li stava controllando. Al padre di lei, incontrato vicino all’abitazione, Crovato aveva detto: «So di aver sbagliato ma con questo – ha indicato mostrando un grosso cacciavite – io ammazzo quell’uomo e faccio del male pure a lei». Il riferimento era al collega e amico dell’ex che ha minacciato anche sabato sera: «Sei morto, ammazzo te e la tua famiglia».
Per fortuna solo minacce. Ora lo stalker è dietro le sbarre.