Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dimessa la famiglia ricoverata per la salmonella nella maionese Il medico: «Non è un caso isolato»

- Roberta Polese

BASSANO È fuori pericolo la famiglia di Bassano del Grappa finita all’ospedale dopo aver assaggiato una maionese fatta in casa, probabilme­nte contaminat­a dal batterio della salmonella. Il capofamigl­ia è un agente di polizia municipale che lavora a Fontaniva. In ospedale con lui, prima a Bassano e poi sotto osservazio­ne a Cittadella, c’è finita la suocera e anche i due figli, la più piccola è ancora monitorata dai medici, ma anche lei entro domani potrebbe tornare a casa. L’unica che si è salvata dal contagio è la compagna del vigile, che il giorno del fatidico pranzo era al lavoro.

L’uomo, 44 anni, ha raccontato ai medici di aver preparato la salsa e di averla presentata a tavola. Tutti l’hanno assaggiata ma dopo mezza giornata sono iniziati i dolori allo stomaco. Non ci è voluto molto per capire che avevano mangiato qualcosa di contaminat­o. In ospedale a Bassano, dove la famiglia risiede, i medici hanno optato per un trasferime­nto a Cittadella dove i quattro sono stati messi in isolamento. Tre di loro sono stati dimessi, anche se per qualche giorno sono dovuti stare a casa dove hanno continuato le cure prescritte dai medici.

«Non è poi così difficile prendere la salmonella – spiega Annamaria Cattelan, primaria del reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Padova – a volte basta un uovo non sottoposto alle normali procedure industrial­i di sterilizza­zione, come può capitare quando si prendono da alcuni contadini, ma ci sono anche acque e altri alimenti che possono sviluppare questo batterio. I sintomi, vomito e diarrea, arrivano nel giro di 12 ore, e il consiglio è sempre quello di farsi vedere da un medico: anche se oggi non si usa più la terapia antibiotic­a ma si attende che il corpo elimini da solo le tossine infette, per i bambini c’è da prendere qualche cautela in più perché vi è il rischio che si disidratin­o. Per questo preferiamo tenerli in osservazio­ne»

Il consiglio è di stare attenti a quello che si mangia e si beve e, quando un componente della famiglia sta male, soprattutt­o se è piccolo, evitare che trasmetta in giro il batterio tramite la saliva.

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