Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Archivio di Stato, prima vittoria Trasferime­nto sospeso per tre anni «Ora a Roma per la convenzion­e»

- R.F.

BASSANO Sospeso dal Ministero dei Beni Culturali il trasloco da via Beata Giovanna delle migliaia di fascicoli e documenti - era previsto fra qualche settimana - si attende ora la formalizza­zione della proposta presentata da una ventina di Comuni del territorio e di una dozzina di club service per farsi carico delle spese di affitto dei locali dell’Archivio di Stato.

«Trovata la disponibil­ità economica, con l’inizio di settembre chiederemo un incontro a Roma per sottoscriv­ere la convenzion­e con il ministero – spiega il sindaco Riccardo Poletto –. I contenuti dell’impegno che vogliamo assumerci li abbiamo già comunicati in una lettera inviata nella capitale prima delle ferie. Si tratta ora di formalizza­re la nostra disponibil­ità sia a sostenere le spese di locazione per tre anni, sia ad individuar­e la successiva soluzione definitiva per mantenere in città il servizio e che abbiamo individuat­o nell’accorpamen­to fra questo e altro fondi archivisti­ci pubblici del comprensor­io».

Dunque, va verso un epilogo positivo la vicenda dell’istituto cittadino il cui prezioso e millenario materiale era destinato ad essere trasferito a Vicenza, in parte, e a Verona, come da piano riorganizz­ativo nazionale. «Oltre ad una ventina di Comuni del territorio, hanno aderito all’iniziativa i club service della zona – evidenzia Poletto - : i due Rotary e i due Lions di Bassano, il Lions di Marostica, gli Amici dei Musei, gli Amici degli Archivi, il collegio notarile di Vicenza, Inner Wheel, Soroptmist, Aib».

Da gennaio 2017 l’affitto dei locali di via Beata Giovanna, di proprietà delle suore Sacramenti­ne, sarà quindi a carico delle amministra­zioni e dei sodalizi.

«Abbiamo ottenuto una riduzione della locazione da 54mila a 45 mila euro l’anno ricorda Poletto – le quattro persone che vi lavorano invece resteranno sul libro paga del ministero. Ogni municipali­tà collaborer­à in quota parte, tenendo conto del numero di abitanti e delle fruizioni del servizio». Nel frattempo continua la raccolta firme, nei negozi e sul web, promossa dal Fai per salvare l’Archivio, eletto a «luogo del cuore».

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