Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
CINEMA AL «CUBO» LA NUOVA SALA GIARDINO
Baratta e Brugnaro inaugurano lo spazio che ospiterà la nuova sezione «pop» Il presidente: «Un modo diverso di intrattenere il pubblico». Effetto Nizza: montate barriere antisfondamento. Stasera la preapertura con «Tutti a casa»
«Q uesto è un bel giorno, sospirato da tempo». Il presidente della Biennale Paolo Baratta «consegna» alla Mostra del Cinema di Venezia il cubo rosso, la Sala Giardino che da domani aiuterà ad accorciare le distanze tra il festival d’arte cinematografica e il pubblico di curiosi senza accredito sempre a caccia di divi e di proiezioni accessibili. Ma soprattutto la nuova sala - 446 posti, uno schermo da 6 metri per 14, dolby 7.1 e possibilità di proiezioni sia in pellicola che in digitale o in 3D - copre con una presenza importante il famigerato «buco» lasciato davanti all’ex Casinò dal cantiere del nuovo palazzo del cinema, mai realizzato perché inabissato dalla scoperta di un deposito di amianto costato oltre 100 milioni e diversi contenziosi.
La struttura ospiterà la nuova sezione pop della Mostra, dove sfileranno Gabriele Muccino col suo nuovo film L’estate addosso (musiche di Jovanotti) e Kim-ki duk, l’eclettico James Franco e il film dedicato a Franca Sozzani dal figlio Francesco Carrozzini. «Un esempio di collaborazione tra Biennale e Comune - ha spiegato Baratta, con a fianco il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro -. Abbiamo completato il grande disegno alternativo al nuovo palazzo. Dopo aver ridotto le dimensioni della Mostra dal 2012, abbiamo deciso di dedicare questo spazio a un modo diverso di intrattenere il pubblico. Qui si vedranno i film di Biennale College, i Classici, i corti (i biglietti gratis si possono ritirare in biglietteria al Lido, gli altri costano 3 euro, www.labiennale.org) e quasi tutte saranno seguite da incontri col pubblico. Ringrazio il sindaco che ci ha messo il famoso pugno sul tavolo con negoziazioni non facili. Ci è riuscito, un pezzo di storia va
al macero, ne inizia un’altra». La sala, costata per questo primo anno più di 500mila euro, a fine Mostra verrà smontata e rimontata gli anni successivi a ogni edizione, venendo a costare circa 350mila euro. Sbloccare i contenziosi, però, è costato circa 10 milioni di euro: «Utilizzando i soldi che erano bloccati nelle cause - ha spiegato Brugnaro - abbiamo chiuso il buco». Nell’area davanti all’ex Casinò, a lavori finiti ci sarà un bel giardino, con fontane a raso ed effetti di luce. Il Casinò verrà «riassettato spiega Brugnaro -. Poi vorremmo riaprire il lounge bar all’aperto come era una volta, guadagnando lo spazio per un’altra sala. Con i soldi che abbiamo riusciremo a fare, ma non tutto. Per finire tutto servono 5 milioni, li abbiamo inseriti nel bando periferie.Sarà pronto l’anno prossimo». Nel frattempo la Mostra è pronta a partire. Barriere anti sfondamento in cemento armato per scongiurare l’effettoNizza e il pericolo terrorismo sono state montate in cinque punti, a delineare una zona rossa. Oggi alle 12 arriva la madrina, Sonia Bergamasco, mentre la serata sarà tutta per la preapertura, con la proiezione, alle 20.30, in Sala Darsena, della versione restaurata di
Tutti a casa di Luigi Comencini preceduta da nove «vedute» realizzate a Venezia dagli operatori del Cinématographe Lumière, commentate in sala da Thierry Fremaux (proiezione a inviti, per partecipare basta seguire le indicazioni pubblicate dal nostro giornale anche oggi).
Alla proiezione, in forma privata, assisterà il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, nipote di Comencini.