Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
PRENDIAMO L’AUTO AL BALZO
Tra eclissi del posto fisso e dati altalenanti dell’occupazione, il lavoro è fonte di preoccupazione per gli amministratori locali. Se la politica è visione, spetta a loro aprire uno squarcio nel velo che nasconde il volto del lavoro di domani. Esemplare il caso delle attività legate alla mobilità urbana. Quanto esteso sarà l’impatto su di esse esercitato dall’auto elettrica che si guida da sola?
Gli analisti fanno intravedere uno scenario inedito. Ecco alcuni esempi di una lunga serie di cambiamenti che coinvolgono in maggior misura la politica locale. Un numero crescente di persone coniugherà la mobilità non più con la proprietà di un’auto, ma con la domanda di un servizio di trasporto. Per muoversi da un luogo a un altro, si prenoterà in tempo reale il servizio offerto dalle auto senza guida umana. Ciò produrrà uno sconvolgimento nell’attività finora svolta dai concessionari. Per sopravvivere, essi dovranno trasformarsi in fornitori di servizi stringendo rapporti di collaborazione con i produttori di software e i manutentori delle nuove infrastrutture che permettono a quelle auto di circolare in città. Elettrauto, gommisti, autoconcessionari, stazioni di servizio, autolavaggi, centri specializzati per l’assistenza ai mezzi di trasporto, ricambi e componenti per veicoli, titolari di garage: per non scomparire, tutti costoro dovranno cambiare mestiere.