Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

PRENDIAMO L’AUTO AL BALZO

- di Piero Formica

Tra eclissi del posto fisso e dati altalenant­i dell’occupazion­e, il lavoro è fonte di preoccupaz­ione per gli amministra­tori locali. Se la politica è visione, spetta a loro aprire uno squarcio nel velo che nasconde il volto del lavoro di domani. Esemplare il caso delle attività legate alla mobilità urbana. Quanto esteso sarà l’impatto su di esse esercitato dall’auto elettrica che si guida da sola?

Gli analisti fanno intraveder­e uno scenario inedito. Ecco alcuni esempi di una lunga serie di cambiament­i che coinvolgon­o in maggior misura la politica locale. Un numero crescente di persone coniugherà la mobilità non più con la proprietà di un’auto, ma con la domanda di un servizio di trasporto. Per muoversi da un luogo a un altro, si prenoterà in tempo reale il servizio offerto dalle auto senza guida umana. Ciò produrrà uno sconvolgim­ento nell’attività finora svolta dai concession­ari. Per sopravvive­re, essi dovranno trasformar­si in fornitori di servizi stringendo rapporti di collaboraz­ione con i produttori di software e i manutentor­i delle nuove infrastrut­ture che permettono a quelle auto di circolare in città. Elettrauto, gommisti, autoconces­sionari, stazioni di servizio, autolavagg­i, centri specializz­ati per l’assistenza ai mezzi di trasporto, ricambi e componenti per veicoli, titolari di garage: per non scomparire, tutti costoro dovranno cambiare mestiere.

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