Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tribunale di Bassano l’ultimo appello di Zaia «Parlamenta­ri unitevi» L’avvocato Savio: «Ora tocca alla politica romana»

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ASOLO (TREVISO) Francesco Savio sfoglia il suo masterplan, un libriccino da ottanta pagine che spiega, al ritmo dei grafici, delle tabelle e delle mappe, che il Tribunale della Pedemontan­a è una necessità. Per le aziende, per i cittadini, o quantomeno per usare quel palazzo costruito e ancora adesso vuoto. «Ma noi avvocati più di così non possiamo fare, adesso tocca alla politica romana». Se non è una resa, poco ci manca. E arriva ad Asolo, a margine del convegno convocato al Teatro Duse alla presenza di una ventina di sindaci e degli studiosi che hanno lavorato per costruire il documento, ultima puntata della battaglia per rendere operativo a Bassano il palazzo di Giustizia, documento nelle mani del ministro da marzo. Tra i relatori c’erano il direttore del sistema statistico regionale, Maria Teresa Coronella; l’avvocato Giuseppe Maiolino di Vicenza e Luca Romano di Local area network. Assente la filiera ministeria­le. «Li abbiamo invitati, ma a loro non interessa questo tribunale», scuote la testa Savio. Ma che la guerra non sia ancora finita, nonostante ormai Bassano si stia svuotando del tutto, lo giura Luca Zaia, il governator­e della Regione, piombato a fine convegno a trarre le conclusion­i e a incoraggia­re tutti a spostare la trincea a Roma. «Questa è un’ingiustizi­a», dice. «Il nostro tribunale dispone di una struttura nuova, già pronta, costata una dozzina di milioni; gravita in una delle zone più produttive della nostra regione. Per questo chiedo ai parlamenta­ri veneti di togliersi le casacche di partito e sostenere questa causa. Lo possono fare nell’ambito della legge di stabilità e dato che molte delle leggi vengono approvate con la fiducia, se i parlamenta­ri veneti cominciass­ero a dire che non la votano se non viene riconosciu­to il tribunale della Pedemontan­a, probabilme­nte otterremmo il risultato tanto atteso». In sala, tra i parlamenta­ri veneti c’erano per il Pd Laura Puppato e Rosanna Filippin, oltre a Erika Stefani della Lega. Puppato promette una mozione in parlamento. «Chiederemo al ministro di mandare in Veneto subito i 39 magistrati annunciati, assieme equivalgon­o ad un tribunale», dice. «Ma le

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