Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Gli avvocati: «Ci domandiamo se stiamo lavorando al sicuro»
Piva: chiederemo conto. Rucco: fuori i responsabili
VICENZA «Dopo il boato mi sono girata verso la porta dell’aula e ho visto delle persone scappare verso le uscite di sicurezza, e quel rumore, come di cascata. Lo ammetto, mi sono spaventata, e non poco, ma negli ultimi tempi siamo tutti più sensibili per quello che vediamo succedere nel palazzo e per quello che leggiamo dai giornali». Laura Piva è uno dei legali che ieri mattina erano in udienza nell’aula «d», quando si è sentito il fragore.
L’avvocato e vicepresidente della Camera Penale Vicentina ammette di essere rimasta scossa da quanto accaduto in quegli istanti in cui la potenza dell’acqua ha rotto il tubo e «squarciato» il controsoffitto, piovendo sul pavimento. «Infiltrazioni, allagamenti, crepe, ascensori che non si fermano al piano e in ultima la “cascata” dal soffitto ci lasciano perplessi e come avvocati vogliamo andare a fondo della questione – fa sapere – chiederemo conto a chi di dovere in merito alla sicurezza e stabilità del palazzo».
A commentare l’ennesimo problema del malandato colosso di cemento di Borgo Berga è anche un altro avvocato, il capogruppo di Idea Vicenza, Francesco Rucco. «La struttura che ospita centinaia di utenti ogni giorno dà segnali che non si possono sottovalutare, come questa amministrazione ha già fatto per altre strutture» fa sapere puntando il dito sul proprietario dell’immobile e tirando in ballo anche la gestione delle piscine comunali. «Evitando ogni balletto polemico sulle responsabilità – prosegue Rucco - è necessario da un lato procedere rapidamente con le verifiche e le manutenzioni necessarie, dall’altra individuare con certezza i responsabili e chiedere loro conto dei danni patiti». E ancora definendo lo stato del tribunale «sintomo di una grave incuria» dichiara «ancora una volta la dimostrazione di imperizia da parte di chi dovrebbe gestire al meglio il nostro patrimonio pubblico».