Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La Codelfa : «Anni di inerzia sulla manutenzio­ne carente»

La ditta costruttri­ce: «Lo abbiamo segnalato nel 2014»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA «Dopo anni di inerzia sulla manutenzio­ne del tribunale non è accettabil­e trarre conclusion­i affrettate». La Codelfa spa non ci sta e si difende. L’azienda che ha costruito il nuovo tribunale a Borgo Berga legge dell’esito della videoispez­ione condotta dal Comune nei giorni scorsi sul tetto della struttura.

Dopo gli allagament­i periodici e il movimento dell’intera struttura, Palazzo Trissino infatti ha deciso di condurre una videoispez­ione per analizzare le cause dei problemi di cui soffre la struttura ma durante le indagini sarebbero emersi «sabbia e resti di lavori di costruzion­e» nelle canaline di scolo. Dunque, materiale che secondo il Comune doveva essere asportato dalla ditta costruttri­ce. Ma la Codelfa non ci sta: «Abbiamo completato la costruzion­e del tribunale sette anni fa – fanno sapere dalla ditta – e il collaudo è stato fatto un anno dopo. Sono passati più di due anni da quando nel luglio 2014 abbiamo evidenziat­o al Comune le carenze di manutenzio­ne ma in due anni pare che nulla di concreto sia stato fatto». E ancora: «Dopo che abbiamo documentat­o pubblicame­nte lo stato in cui versano gli scarichi sul tetto del tribunale – è la tesi di Codelfa – si è passati alle misure urgenti e ci fa piacere. Quello di cui diffidiamo sono invece le conclusion­i affrettate, specie se in assenza di un adeguato contraddit­torio tecnico». Oltre al caso della sabbia trovata nelle tubazioni di scolo, però, l’azienda prende posizione anche sui fenomeni di assestamen­to struttural­e che hanno comportato un «movimento» dell’intera struttura: «Dei movimenti di assestamen­to erano già stati previsti dal progettist­a sin dall’inizio – precisa –. A noi risulta che negli anni siano stati monitorati e tenuti sotto controllo dai tecnici incaricati dal Comune. Se saranno necessarie ulteriori verifiche, siamo a disposizio­ne per tutti gli approfondi­menti del caso».

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