Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rifiuti cari, la Corte dei conti indaga su Etra A dare il via all’inchiesta sono stati tre Comuni: Pianezze, Molvena e Mason

- Roberta Polese

BASSANO Perché un’amministra­zione non mette in gara i servizi per averli a un prezzo più basso e se li tiene al prezzo più alto senza sondare il mercato? Se lo stanno chiedendo i magistrati della Corte dei conti che hanno aperto un’inchiesta su Etra e sui Comuni dell’Alta Padovana, del Vicentino e del Trevigiano che hanno preferito affidare direttamen­te alla municipali­zzata il servizio di raccolta, trasporto e recupero dei rifiuti urbani invece di fare una gara. I magistrati amministra­tivi hanno delegato le indagini ai carabinier­i del Noe che hanno già acquisito la documentaz­ione relativa alle proposte di spesa fatte da Etra ai Comuni. Il timore è che anche nel bacino gestito da Etra stia succedendo quello che presumibil­mente è accaduto nella Bassa padovana dove la guardia di finanza sta indagando su Padova Tre per un presunto spreco di soldi pubblici. Il caso Etra, che copre un bacino di 70 Comuni, e il mancato avvio delle gare che consentire­bbero alle amministra­zioni di risparmiar­e trovando un fornitore meno caro, è giunto sul tavolo dei magistrati contabili attraverso alcuni esposti.

A dare il via all’inchiesta sono stati tre Comuni vicentini che hanno deciso vagliare altre opzioni rispetto a quella offerta da Etra. Si tratta di Molvena, Pianezze e Mason, che nel 2014 hanno fatto un bando per la gestione dei rifiuti. Etra fece ricorso al Tar contro quella gara sostenendo che le amministra­zioni socie dovessero per forza affidarle il servizio. Ma la municipali­zzata perse: il Tar ha dato ragione alle amministra­zioni locali, dicendo che i Comuni possono fare gare in autonomia, anche se socie di una municipali­zzata, se l’esito della gara consiste in un risparmio per l’utenza. Morale della favola: se si può risparmiar­e perché spendere di più? In fondo questo sarebbe un incentivo anche per Etra che potrebbe trovare a sua volta fornitori più economici o comunque a trovare formule più convenient­i per i Comuni suoi clienti. È questo il principio che ha motivato cittadini, associazio­ni e consiglier­i di altri Comuni padovani e vicentini a scrivere una serie di esposti ai magistrati contabili, raccontand­o come le loro amministra­zioni si rifiutereb­bero di organizzar­si per ottenere tariffe più basse e preferireb­bero affidare direttamen­te ad Etra la raccolta senza sondare il mercato. D’altra parte quello degli affidi diretti è un elemento destinato a finire nel mirino degli inquirenti a più livelli. La stessa Etra da 9 mesi ha affidato la raccolta e lo smaltiment­o rifiuti in decine di Comuni a ditte private senza fare gare e questo a consentito agli stessi privati di guadagnare milioni (di soldi pubblici).

Carte acquisite I carabinier­i del Noe hanno già acquisito la documentaz­ione sulle proposte di Etra

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