Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’opposizion­e affonda: «Poletto e Campagnolo si dimettano»

- R.F.

BASSANO «Hanno gestito l’operazione di restauro del Ponte degli Alpini in maniera superficia­le e dilettanti­stica: si dovrebbero dimettere». È l’affondo di Roberto Marin, capogruppo della civica Impegno per Bassano, contro il sindaco Riccardo Poletto e l’assessore Roberto Campagnolo dopo che il Tar ha accolto il ricorso della ditta Vardanega. «Sono incapaci di amministra­re questa città, farebbero bene ad andarsene», sbotta. Per il consiglier­e di opposizion­e, non solo l’esecutivo continua a commettere errori, ma alimenta un «danno d’immagine a Bassano, ottava città del Veneto». «In questo caso, poi, a rimetterci è un monumento conosciuto in tutto il mondo – aggiunge – e a pagare le conseguenz­e saranno i bassanesi. Ma la partita sul ponte non è ancora chiusa. L’altra impresa in ballo, la Inco, può chiedere un risarcimen­to dal momento che ha un contratto in mano per il restauro». Opinioni condivise dal capogruppo della Lega in consiglio regionale Nicola Finco. «Accogliend­o il ricorso della Vardanega, il Tar ha sancito anche l’incapacità di amministra­re del sindaco e della sua giunta – afferma -: Poletto si dimetta». Oltre ad accusare la giunta di «gestione dilettante­sca», Finco parla di «mancanza di senso di responsabi­lità». «Se ci sono dei colpevoli per le attuali condizioni del ponte quelli sono proprio Poletto e Campagnolo – sottolinea Trovo imbarazzan­te il loro goffo tentativo di giustifica­rsi. Voglio vedere come spiegheran­no l’eventuale richiesta danni della Inco: non pensino di far pagare ai cittadini bassanesi le loro incapacità». Infine, la consiglier­a comunale del Carroccio Tamara Bizzotto osserva: «L’amministra­zione precedente aveva sottovalut­ato la situazione del ponte e questa, per fare in fretta, ha agito con superficia­lità».

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