Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
SE A ROMA VINCE UN MARZIANO
AMassimo Colomban bisogna fare i migliori auguri. Perché avrà il suo daffare a imparare quali e quante sono le linee degli autobus e del metrò che attraversano Roma. E perché non sarà facile spulciare nei certificati medici dei 1.200 dipendenti dell’Ama (su 7.800) dichiarati inabili ai turni di lavoro nelle strade. Tutto questo, peraltro, come allenamento in vista della partita vera: quella del risanamento dei conti. Giusto per rimanere ai due casi più eclatanti, tra 2016 e 2014 l’Ama (rifiuti) ha accumulato perdite per 300 milioni, l’Atac (trasporti) addirittura per 1,4 miliardi. Ci vuole proprio un uomo del fare per tentare di rimettere ordine nelle 27 società del Comune di Roma: impressionante voragine finanziaria, storico covo di clientele, inesauribile fonte di scandali. Ma Colomban, neoassessore alle Partecipate, sembra davvero un ufo piombato nella capitale. Diverso che più diverso non si può. Da Roma, di cui non ha mai frequentato né i salotti né i palazzi. Dal verbo grillino: per esempio, è favorevole alla Tav e persino alle olimpiadi. Dallo stile «o con me o contro di me» tipico delle giovani leve pentastellate: lui si fa vanto di essere trasversale, con tanto di occhio di riguardo nei confronti delle riforme di Matteo Renzi. Sta di fatto che il sindaco Virginia Raggi, o forse Beppe Grillo, o più probabilmente Davide Casaleggio, figlio dell’amico Gianroberto, devono averlo scelto esattamente per questo: per il suo profilo indipendente da cordate e correnti. Anche il suo provenire da fuori potrebbe tradursi in un punto di forza, quando si tratterà di tagliare costi e poltrone senza guardare in faccia nessuno e occorrerà fronteggiare le resistenze, che saranno durissime, di dirigenti e sindacati. Fin da ora, però, Colomban ha un grosso problema: dovrà conquistare la fiducia del popolo grillino e in generale degli elettori che hanno votato il Movimento e insediato in Campidoglio Virginia Raggi. Strada in salita, per uno che rivendica di essere sempre stato indipendentista. Che nel 2010, in Veneto, ha sostenuto la Lega, o se si preferisce di Luca Zaia, attraverso la lista Alleanza di centro. Che in veste di costruttore, con Permasteelisa, primo e indimenticato amore, ha realizzato importanti opere per le Olimpiadi invernali di Calgary 1988 e per quelle estive di Barcellona 1992. Insomma, va bene un esterno, ma curriculum e biografia dell’uomo venuto da Treviso fanno ulteriormente storcere il naso ai romani. C’è un solo modo per mettere tutti a tacere: fare quadrare i conti facendo nello stesso tempo funzionare autobus e camion della spazzatura. Se Colomban ci riesce, va richiamato immediatamente in Veneto.