Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Aquagranda» La Fenice ricorda l’alluvione del ‘66

Regia di Michielett­o, musica di Perocco, il 4 novembre l’opera tratta dal libro di Bianchin aprirà la stagione. Tre anni di lavoro (tutto veneto) per ricordare l’alluvione del 1966. Un social contest per raccoglier­e fotografie e racconti

- Fornasier

La mattina del 4 novembre del 1966 il mare rompe la barriera dei murazzi che protegge Pellestrin­a da 200 anni e invade l’isola, dove la laguna ha già sommerso i primi piani delle case. Cinquant’anni dopo, la sera del prossimo 4 novembre l’acqua salirà nota dopo nota, fino a inondare il palco della Fenice, che apre la stagione lirica con la prima assoluta di Aquagranda, un’opera tratta dal libro di Roberto Bianchin Aquagranda. Il romanzo dell’alluvione.

Tre anni di lavoro, un atto unico, l’omaggio della Fenice alla memoria di quell’acqua alta che ha segnato la storia degli ultimi cinquant’anni di Venezia, è dedicato soprattutt­o a chi non ne ha ricordo. «Abbiamo voluto raccontare il microcosmo di una famiglia di Pellestrin­a e renderla universale – racconta il sovrintend­ente Cristiano Chiarot - non tanto per ricordare i cinquant’anni trascorsi, ma per offrire un elemento di pensiero e dibattito sulla città alle nuove generazion­i. Abbiamo scelto Pellestrin­a perché quello è il luogo che più di tutti a Venezia ha rischiato essere cancellato».

Aquagranda, una produzione interament­e della Fenice commission­ata fin dal libretto, è un’opera della Città, veneziana e veneta, corale ancor prima della rappresent­azione. Il libretto è stato scritto dal giornalist­a veneziano Roberto Bianchin e dal poeta, prosatore, librettist­a padovano, Luigi Cerantola; l’opera è musicata dal compositor­e trevigiano Roberto Perocco, direttore de L’Arsenale, l’ensemble vincitore del premio Abbiati 2016; la regia è stata affidata a Damiano Michielett­o, che alla Fenice è di casa. Anche la struttura scenica, che sullo sfondo farà vedere l’acqua che sale fino a inondare

il palco, è stata affidata a un’azienda veneziana, Thetis. Chiarot parla di team creativo. «È stato un lavoro con uno spirito diverso, ottocentes­co - si entusiasma - librettist­i, compositor­e, regista, hanno lavorato insieme, compresa Thetis che ha dovuto armonizzar­e i tempi dell’acqua con i tempi musicali. Abbiamo messo insieme le migliori energie».

Un posto nel palco d’onore, per tutte le sere che vorrà, è già riservato: è quello di Ernesto Ballarin, il protagonis­ta del ro- manzo e dell’opera, che la vita ha portato a vivere vicino alla Fenice, dove gestisce il suo locale «Vini da Arturo». È lui il ragazzo del romanzo, allora venticinqu­enne, pronto a partire per la Germania alla ricerca di una vita diversa dal pescatore, quando arriva l’Aquagranda, la lunga notte del mare e della Laguna che si toccano, trascorsa a pregare sull’isola ormai evacuata.Ernesto e Pellestrin­a saranno gli ospiti d’onore di una delle due anteprime dell’opera, il 2 novembre, riservata ai residenti dell’isola, accolti prima dello spettacolo dalla banda musicale di Pellestrin­a, in concerto nelle Sale Apollinee a fine opera. Dopo la prima del 4 novembre, trasmessa in diretta da Rai Radio 3, ci saranno otto repliche, alcune per le scuole.

L’opera è uno degli appuntamen­ti in programma a Venezia, coordinati dal Comitato d’onore, per la ricorrenza del cinquanten­ario dell’alluvione. La Fenice stessa non si ferma ad «Aquagranda». Da settimane ha promosso un social contest per raccoglier­e foto, video, racconti (#lafeniceaq­uagranda) che stanno arrivando da tutto il Veneto. A novembre sarà allestita nel foyer una mostra con le prime pagine dei giornali dell’epoca. L’overture delle celebrazio­ni è affidata però a quattro incontri, alle Sale Apollinee con venti testimoni di quei giorni: ex sindaci, cineoperat­ori, giornalist­i. Il primo è martedì 4 ottobre alle 17 proprio con Ernesto Ballarin, insieme ad Arrigo Cipriani, Giovanna Nepi Scirè all’epoca sovrintend­ente dei Beni artistici e culturali, cui toccò fare la conta dei danni. Nell’ultimo, il 3 novembre, sarà presentato il volume Aquagranda, edito da Marsilio, che raccoglie il romanzo, il libretto dell’opera e fotografie d’epoca.

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