Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tribunale, restano le transenne Il Comune chiama la Codelfa Programmato un incontro con la ditta costruttrice
VICENZA Muri e cartelloni in parte ancora bagnati a distanza di 24 ore e quel «cratere» aperto sopra la testa per evitare il crollo del controsoffitto in cartongesso che si era completamente inzuppato, colpa di un tubo di scarico che non aveva retto durante le operazioni di pulizia. Ieri mattina in tribunale a Vicenza non c’era alcun operaio al lavoro e l’area al piano interrato, dove solo il giorno prima c’è stata una «cascata» dal soffitto, era rimasta transennata. Già domani dovrebbero riprendere i lavori «di somma urgenza» iniziati la settimana scorsa e delegati dal Comune proprietario dell’immobile. Lavori di pulizia e disostruzione dei pluviali per evitare nuove infiltrazioni e pozzanghere ad ogni pioggia, e pure di video-ispezione, con sonde capaci di scendere lungo i 25 metri di tubo, dal tetto al piano interrato, liberando anche del materiale che tappava il flusso di acque meteoriche. «Ho verificato con i miei occhi lo stato dei lavori in atto, la situazione del tetto e degli scarichi – fa sapere il presidente del tribunale Alberto Rizzo – : erano interventi da fare il prima possibile, una priorità e ce ne sono di ulteriori in programma». In effetti la lista di guai nel colosso di cemento di Borgo Berga è lunga. Se sia cambiato qualcosa, con l’intervento della «Energica spurghi» affiancata dalla ditta che si occupa della manutenzione del palazzo, la «Ranzato Impianti», lo si saprà solo domani, alla riapertura. Oggi infatti sono previste piogge. La prova del nove per capire se quanto operato finora ha portato ai benefici sperati. Se infatti, come ad ogni perturbazione, si riproporranno infiltrazioni dai muri, gocciolamenti e pozzanghere sui pavimenti, significherà che c’è ancora altro da fare. Che le «falle» non sono state completamente ripristinate. Intanto sarebbe già programmato la prossima settimana un incontro tra il Comune di Vicenza e l’impresa costruttrice, la piemontese Codelfa, con cui c’è stato fino ad oggi uno scarica-responsabilità. «Aspettiamo di capire che materiale fosse quello che ostruiva i pluviali, abbiamo effettuato un campionamento» aveva fatto sapere l’assessore alla Cura urbana Cristina Balbi. Dagli esiti potrebbe infatti dipendere il contendere. Se, come presupposto, si trattasse di materiale edilizio che pioggia dopo pioggia ha tappato i tubi, il Comune potrebbe arrivare a contestare la mancata pulizia a fine lavori. Di diverso avviso la Codelfa: «Dopo anni di inerzia sulla manutenzione del tribunale, non è accettabile trarre conclusioni affrettate, specie se in assenza di contraddittorio tecnico».
Il presidente Rizzo «Ho verificato con i miei occhi lo stato dei lavori in atto, lavori che erano urgenti»