Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cantieri, è guerra (politica) «Andate a casa», «Corretti»
Dopo il Tar sul Ponte, scontro tra opposizione e Pd
BASSANO Il giorno dopo la sentenza del Tar che affida i lavori del Ponte alla Vardanega (la ditta ricorrente) è battaglia politica. Con l’opposizione che torna a chiedere le dimissioni del vicesindaco e il Pd che parla di «operato corretto» della giunta Poletto.
«Troppi e troppo gravi sono gli errori addebitabili al referato dei Lavori pubblici: oltre alla vicenda del Ponte degli Alpini, ci sono i ritardi del cantiere del polo museale Santa Chiara e la questione Consta con esborso extra per il Comune di oltre 160mila euro per la costruzione della Cittadella della giustizia: non vogliamo rischiare che l’amministrazione passi i prossimi anni spendendo soldi ed investendo energie in procedimenti giudiziari e risarcimenti di danni anziché rispondere alle esigenze della comunità». Fatta questa premessa, il gruppo consiliare di opposizione «Impegno per Bassano» torna a chiedere le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Campagnolo. Prendendo spunto dalla vicenda del ponte i consiglieri della civica mettono in fila i più importanti interventi pubblici cittadini che hanno difficoltà lungo il loro percorso e attribuiscono le responsabilità all’assessore. «La giunta Poletto governa in modo dilettantesco, superficiale – tuonano Roberto Marin, Stefano Monegato e Federica Finco - La vicenda del ponte ne è la dimostrazione: l’assessore ha scelto un iter basato sull’urgenza e non sul requisito tecnico, che sarebbe stato più sensato, data la particolarità dell’opera. Era evidente che quel bando e quella gara avrebbero aperto la strada a ricorsi e le opposizioni lo fecero notare. I requisiti e la selezione sono fondamentali nella scelta dei concorrenti a chiamata diretta e si deve tenere conto anche del sistema di avvalimento. Questo è stato il primo, clamoroso errore dal quale poi sono dipesi quelli successivi». Dal Pd ribattono la senatrice Rosanna Filippin e il segretario cittadino Luigi Tasca: «Allora dovremmo chiedere anche le dimissioni del governatore Luca Zaia perché la Pedemontana non va avanti. Lasciamo perdere le provocazioni: ora la priorità è avviare il prima possibile i lavori». la Filippin aggiunge: «La sentenza del Tar non inficia la legittimità e la correttezza dell’operato dell’amministrazione, che ha effettuato tutte le verifiche che un progetto di tali proporzioni e importanza merita. Sarebbe stato grave non farle di fronte a certificazioni che sembravano inadeguate. Lo stesso Tar riconosce che i controlli del Comune sono stati corretti».