Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Abano e il No ai profughi, la parrocchia: «Razzisti»
Dopo le proteste, la nota del consiglio pastorale: «Facile essere ospitali solo con chi paga l’albergo»
La mobilitazione ad Abano non si ferma, ma deve fare i conti con l’accusa più pesante: razzismo. Accusa che viene dal consiglio pastorale della parrocchia di Sacro Cuore, e segna l’entrata in campo della chiesa, per quanto si tratti di un organismo laico, che lancia parole durissime verso i comitati anti-profughi. È una censura senza mezzi termini delle manifestazioni in tema di accoglienza, innescate dall’ipotesi di convertire l’ex base militare del Primo Roc in un hub per i migranti. «Le proteste – si legge nel testo pubblicato domenica nel sito della parrocchia - si sono mescolate con espressioni e atteggiamenti di chiara impronta razzista, inaccettabili soprattutto in una città che, per vocazione storica, è dedita all’accoglienza. Il dramma dei profughi non diventi un comodo alibi per dimenticare i gravi problemi morali, sociali ed economici che la città possiede». Il consiglio pastorale osserva «con grande preoccupazione il degrado etico» di Abano, città termale, di alberghi, albergatori, che di ospitalità vive: «È facile essere ospitali con chi è bianco e paga l’albergo, più difficile è esserlo con il profugo che possiede un’altra cultura ed altro colore di pelle. Ma il valore dell’accoglienza non funziona a fasi alterne e considera ogni essere umano degno di rispetto».
Un paese e la sua etica. Anche su questo fronte Abano fa parlare di sé da mesi, con i cittadini che questa primavera hanno votato un sindaco indagato per tangenti e che a giugno è finito in carcere. Tre settimane fa, l’ipotesi dell’hub (apparentemente congelata dalla prefettura e dal ministero dell’Interno) per profughi. Stavolta, la reazione è stata immediata: no ai migranti, che non fanno bene all’immagine di una città turistica. E anche di fronte all’accusa del consiglio pastorale, i comitati non si arrendono: «Se il parroco ci tiene tanto ai profughi, se li può portare tutti a casa lui» commenta il portavoce di “Abano dice No” Maurizio Tentori.
«Non vogliamo subire un’immigrazione indiscriminata di persone senza identità – aggiunge Sabrina Talarico, di «Uno, nessuno. Stop profughi» - Senza condizioni minime di sicurezza, si rischia di convertire all’ostilità anche coloro che mai hanno pensato di essere o sono stati razzisti».