Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il gip di Napoli dice no all’interdizione del generale Mango
VENEZIA «Non può essere compito di questo giudice valutare l’attitudine a ricoprire un incarico all’interno delle forze dell’ordine». È un passaggio delle motivazioni con le quali il gip di Napoli, Claudio Marcopido, ha respinto la richiesta di interdizione dai pubblici uffici avanzata dalla Dda di Napoli nei confronti del generale della guardia di finanza, Giuseppe Mango, dallo scorso anno ai vertici del comando interregionale del Veneto.
Mango è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta sul riciclaggio. In pratica - stando alle accuse - avrebbe rivelato a un amico penalista l’esistenza di un’indagine nei confronti del «commercialista dei vip» Giovanni De Vita e dell’imprenditore Roberto Imperatrice, entrambi arrestati il mese scorso (e scarcerati un paio di settimane dopo dal tribunale del Riesame) con l’accusa di aver reimpiegato denaro di un impresario ritenuto vicino al clan camorristico Polverino. Nei giorni scorsi, Mango era stato sentito dal magistrato e aveva ricostruito nel dettaglio quanto avvenuto. In pratica avrebbe fornito parziali ammissioni precisando però di aver agito in buona fede e negando di aver dato all’amico notizie rilevanti in grado di danneggiare le indagini della Dda napoletana. Nei suoi confronti, era stata proposta l’interdizione dai pubblici uffici ma ieri il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta, accogliendo quindi la tesi difensiva del generale, affidata ai legali Grazia Volo, Leo Mercurio ed Ester Siracusa.
«Era evidente - spiega l’avvocato Siracusa non spetta al giudice decidere se il generale Mango vada o meno sollevato dal suo incarico dal momento che, come il magistrato ha riconosciuto, non ci sono esigenze cautelari per applicare la misura, nè un rischio di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove». A questo punto una eventuale decisione potrebbe essere presa solo dai vertici della Finanza.