Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La protesta del Siulp «Agenti per i profughi e siamo sottorganico»
VICENZA Personale già ridotto all’osso e ora impiegato anche per i migranti in arrivo. Per il sindacato di polizia Siulp e per il suo segretario provinciale Orazio Bedin la gestione dei profughi «ha ricadute sul sistema di sicurezza del nostro territorio e sui nostri colleghi di rimando». Nel Vicentino sono arrivati 2.200 profughi. Un numero destinato a crescere che stando a Bedin assorbe giornalmente 4-5 agenti della polizia scientifica, dell’ufficio immigrazione, ma anche degli altri uffici che si occupano di attività burocratiche. «Nessuno si stupisca dunque se i servizi amministrativi (passaporti, licenze di caccia, ecc.) erogati dai nostri uffici subiranno ritardi, o se il numero delle pattuglie che presidiano il territorio, già oggi ampiamente sottodimensionato, rischia di essere inefficace – fa sapere il responsabile vicentino del sindacato unitario lavoratori di polizia - . Anche perché presto tutto questo è destinato a peggiorare». La soluzione era stata proposta al capo della polizia in luglio, a Venezia. «Come Siulp abbiamo spiegato – riporta il segretario - che per ridurre in modo significativo le gravi disutilità descritte sarebbe bastato realizzare un hub, centro di smistamento regionale, presso cui aggregare due o tre operatori per questura». Ma risposte, ad oggi, non ne sono arrivate. «Nel frattempo le questure venete stanno colando a picco – commenta Bedin - . Se questo, come molte altre inquietanti sfaccettature della gestione profughi, dipenda da inettitudine o da una precisa scelta politica non siamo in grado di dirlo. Sappiamo però che ci sono all’orizzonte decine di nuovi pensionamenti, senza che siano previsti a breve nuovi arrivi».