Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, via ai lavori d’urgenza Ma è ancora scontro sui ricorsi
Ieri sopralluogo di Idra. Forza Italia chiede le deleghe di Campagnolo
BASSANO Dopo che la sentenza del Tar veneto assegna alla Nico Vardanega Costruzioni di Possagno i lavori di restauro del Ponte degli Alpini, sia l’amministrazione che l’altra impresa coinvolta, la Inco di Pergine Valsugana – cui la stazione appaltante aveva affidato i lavori in seconda battuta, dopo averli ritirati alla ditta trevigiana – si stanno consultando con tecnici e legali per decidere le prossime mosse. Si attende a giorni di conoscere se e quali azioni intraprenderanno per far valere le proprie ragioni. Ma le condizioni precarie della struttura lignea del ponte non permettono di aspettare: il cantiere per il restauro vero e proprio non potrà partire prima del 2017 a causa delle difficoltà di mettere in asciutta l’alveo. E allora, in vista della stagione delle piogge, e quindi delle temute brentane, ieri mattina hanno preso il via i lavori di somma urgenza per mettere in sicurezza il monumento. La delicata operazione, che si articola in tre azioni una delle quali sott’acqua, è stata affidata alla Idra Sub di Venezia, impresa specializzata in archeotecnica, certificata per intervenire su beni vincolati, già occupatasi del Ponte di Rialto, oltre ad avere recuperato relitti in fondo al mare. E’ la stessa alla quale un paio di settimane fa il Comune aveva chiesto di verificare la fattibilità del piano di rinforzo predisposto dal gruppo di lavoro. Il progetto per aumentare la resistenza del ponte ad eventuali piene è risultato compatibile ed entro la fine del mese dovrà essere portato a termine. «Le maestranze della Idra ci hanno garantito che completeranno l’intervento entro ottobre, prima del possibile periodo critico – spiega l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo –. Abbiamo deciso di assegnare alla ditta veneziana questo compito sia per velocizzare i tempi, sia perché è altamente specializzata. Avendo già in mano tutta la situazione, può agire più speditamente. Se necessario, ci ha garantito che lavorerà anche di sabato e domenica». Con un costo previsto di circa 140mila euro, il personale imbragherà con travi in acciaio le fondazioni della seconda e terza stilata del ponte palladiano, le più danneggiate. Quindi, posizionerà dei tiranti che saranno agganciati da sotto l’impalcato alle fondamenta e dei nastri metallici forati che saranno infilati sui pali dei rostri per consolidarli e tenerli insieme. Ieri ha fatto tappa sul ponte anche Sebastiano Favero, presidente nazionale Ana, che spera «si faccia presto per salvare il simbolo bassanese e degli Alpini».
Nel frattempo, non si placano le polemiche sul verdetto del Tar. Anche il gruppo consiliare di Forza Italia, composto da Mariano Scotton e Alessio Savona, chiede al sindaco Riccardo Poletto di «revocare la nomina di assessore a Campagnolo». «E si smetta di scaricare responsabilità e colpe sui dipendenti comunali e sui giudici – aggiungono i due che hanno definitivamente deciso in meno di sei mesi».