Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bonotto cede a Zegna il 60 per cento della «fabbrica lenta»

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA La «fabbrica lenta» della famiglia Bonotto passa alla Ermenegild­o Zegna. È stato concluso ieri l’accordo tra le due aziende tessili, con la famiglia Bonotto che rimane all’interno con il 40%. La storia della Bonotto, radicata a Molvena, nel Bassanese, parte dal 1912 e continua fino alla trasformaz­ione nella «fabbrica lenta» ideata dagli eredi del fondatore Luigi Bonotto, Lorenzo e Giovanni. Si tratta di una produzione che, andando controcorr­ente, si affida a macchinari meccanici di vecchia generazion­e, più lenti rispetto a quelli oggi sul mercato. Un particolar­e che caratteriz­za i capi di Bonotto, la cui maggioranz­a ora è del gruppo Ermenegild­o Zegna.

«Conosciamo e apprezziam­o da tempo la famiglia Bonotto - sostiene Ermenegild­o Zegna, amministra­tore delegato del gruppo - la cui storia presenta molte analogie con la nostra, a partire dall’attenzione al territorio, all’arte e alla cultura come leve per lo sviluppo dell’impresa. Sono certo che assieme sapremo conseguire nuovi e innovativi traguardi, rafforzand­o le rispettive mission aziendali». Oltre al 40%, ai Bonotto rimarrà la responsabi­lità della gestione e della direzione creativa. «L’unione tra le nostre famiglie - sottolinea Giovanni Bonotto, direttore creativo della spa - porterà un ulteriore impulso in campi per entrambi inediti, come i tessuti di arredament­o e sperimenta­li. Lo spirito pionierist­ico e la ricerca di un’innovazion­e coerente con le tradizioni che ci contraddis­tinguono sono la migliore garanzia per concorrere a creare un vero e proprio laboratori­o del futuro del tessile». Ma l’accordo che unisce il gruppo Zegna, leader nei settore dei capi di lusso maschili, e la Bonotto, che nel ciclo completo del prodotto tessile segue le diverse fasi di produzione, non si esaurisce con la cessione della maggioranz­a.Zegna entrerà con il 33% nella Bonottoedi­tions, partecipat­a con la stessa quota anche da Cristiano Seganfredd­o. Si tratta di un progetto dedicato ad edizioni tessili speciali, che fondono l’arte alla moda e al design.

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