Dall’Inghilterra al Veneto la tua squadra non va? Cambia allenatore e spera

La squadra non va? Paga l’allenatore. Una legge vecchia tanto quanto il mondo del pallone. A volte funziona, a volte non cambia di una virgola le cose. Dice che il tecnico conta per il 30% nel rendimento di una squadra; dice che conta fino al 40% se è proprio uno bravo e con tanta personalità. Sarà così ma, fatalità, alla fine a fare i bagagli sono sempre loro, o quasi. Compleanno plumbeo per Checco Guidolin in Premier: il suo Swansea cade in casa con il Liverpool e l’allenatore di Castelfranco torna a casa. Plumbeo come il cielo sopra Chiavari, sabato pomeriggio, anche per Franco Lerda: il suo Vicenza ne prende quattro e lui viene sollevato dall’incarico. E pure dalla panchina, s’intende. In bilico e legato probabilmente solo a un colpo di coda deciso del suo Padova è Oscar Brevi: la squadra va piano, non convince sotto il profilo del gioco e pure i vertici del biancoscudo iniziano ad ammettere che sì, in estate ci si aspettava di più. Chi sorride è Bobo Venturato che si gode ancora il primato in vetta alla B, con il suo Cittadella. Vittoria da batticuore a Trapani, nel vero senso della parola, visto che il tecnico granata a fine partita ha avuto un piccolo problema di tachicardia, subito risolto e superato al meglio. E sorride anche Alberto Cavasin, il sergente di ferro trevigiano: a qualche anno dall’ultima esperienza in panchina con la Samp riparte dal Leyton Orient, quarta serie inglese. E il pallone crudo e «antico» delle categorie minori inglesi sembra fatto su misura per uno «vero» come lui. E a Udine, per chiudere il cerchio del Nordest, Gigi Delneri approda all’Udinese in crisi. Nocchiero esperto di ogni burrasca del mare a rombi, proverà a tirare fuori dalle secche il vascello dei Pozzo, magari con maggior fortuna rispetto all’esperienza veronese, sponda Hellas. Cambiando sport, il weekend del basket ha detto due cose non nuove, in verità, a chi annusa l’aria dei palasport: tra le migliori leve della nuova generazione ci sono Stefano Tonut (maglia Reyer) e Davide Moretti (maglia Treviso). Figli d’arte e pieni di talento da spargere sul parquet: sanno giocare, divertono e sanno essere decisivi. Cuccioli azzurri crescono, che dire.