Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Influenza, casi raddoppia A letto già in quarantamila
VENEZIA Sono già 40mila i veneti a letto con l’influenza, che nell’ultima settimana ha raddoppiato l’incidenza. Lo rivela l’ultimo report della Regione, che evidenza i primi due casi gravi: si tratta di anziani con patologie pregresse colpiti da complicanze polmonari. Ma i malati più numerosi sono, come sempre, i bambini tra zero e 5 anni. Intanto Palazzo Balbi versa un maxi-risarcimento di 14,5 milioni di euro a cittadini danneggiati da vaccini e trasfusioni di sangue.
VENEZIA Maxi risarcimento ai 1081 veneti colpiti da complicanze irreversibili da vaccinazioni obbligatorie (antipolio, antidifterica, antitetanica e anti-epatite B), da trasfusioni e da somministrazioni di emoderivati. I soldi, corrisposti dal giugno scorso, sono stati versati dal ministero della Salute alla Regione, che ha delegato al pagamento l’Usl 16 di Padova. Sono stati erogati indennizzi per 14.469.000 euro (3.900.000 a giugno e 8.275.000 a fine settembre), dei quali oltre 10.569.000 euro anticipati da Palazzo Balbi, che ha liquidato circa il 90% degli arretrati dovuti. Entro il 2017 sarà onorata l’ultima tranche. Secondo «Canale Verde», braccio operativo della Regione che monitora gli eventi avversi legati ai vaccini, dal 1993 al 2015 su 31.982.061 dosi somministrate in Veneto sono emerse 533 reazioni gravi, «nella maggior parte dei casi guarite completamente». «I pazienti che hanno presentato conseguenze a distanza sono 17 — recita il dossier di «Canale Verde» — e in 23 anni di osservazione non sono stati segnalati decessi correlabili».
In queste ore è arrivato anche il nuovo bollettino sull’influenza preparato dalla Direzione regionale Prevenzione in base alla sorveglianza di 94 medici-sentinella (22 pediatri di libera scelta e 72 dottori di famiglia) di 11 Usl. Ci sono 40mila veneti a letto. Tra il 12 e il 18 dicembre l’incidenza è stata di 23,4 casi ogni 10mila abitanti, il doppio di quella registrata tra il 5 e l’11 del mese ma ancora al di sotto della media nazionale, attestata a 42,5 casi ogni 10mila abitanti. Non si rilevano decessi ma due casi gravi: anziani con patologie pregresse afflitti da complicanze polmonari. «Non siamo ancora al picco, che ci attendiamo per la seconda metà di gennaio — spiega la dottoressa Francesca Russo, a capo dell’Unità di Prevenzione — però l’influenza di quest’anno si sta rivelando piuttosto impegnativa». «Rispetto alle stagioni precedenti — si legge nel report — sembra esserci un forte anticipo dell’incremento dell’incidenza, simile solo alla stagione 2014/2015, che aveva avuto un andamento anomalo. Cioè un picco anticipato e un’intensità più prolungata». Colpiti soprattutto i bimbi tra zero e 5 anni, con un’incidenza di 39,3 casi ogni 10mila abitanti. In forte crescita la fascia d’età 25-44 anni, passata in una settimana da un’incidenza di 13,7 casi ogni 10mila abitanti a quasi 39. Anche negli over 65 l’influenza ha raddoppiato l’incidenza, che resta comunque la più bassa, con 8,8 casi ogni 10mila abitanti.
«Secondo gli esperti — dice Luca Coletto, assessore alla Sanità — siamo di fronte a una tempistica di diffusione piuttosto anticipata rispetto al solito, il che fa prevedere che il picco potrebbe essere raggiunto attorno a metà gennaio. La rete di assistenza sanitaria veneta, sia territoriale che ospedaliera, è comunque pronta ad affrontare ogni tipo di evenienza. Anche momenti, già visti in passato, nei quali l’affluenza ai Pronto Soccorso è intensa e i casi gravi numerosi. L’esperienza dei nostri operatori e l’organizzazione delle strutture sono una garanzia». La rete ha infatti previsto negli ospedali posti letto dedicati ai pazienti più critici, anche nelle Terapie intensive.