Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Ora è il momento di proteggerc­i» Il M5s si spacca

- Martina Zambon

VENEZIA «Ora è il momento di proteggerc­i» scrive Beppe Grillo sul blog del M5s invocando il rimpatrio immediato dei migranti irregolari all’indomani della strage di Natale a Berlino. «Non cadiamo nella facile equazione immigrazio-neterroris­mo» ammonisce il senatore pentastell­ato Maurizio Buccarella. E con lui, sul web, fioriscono post «dissidenti». Come la vedono i grillini veneti? Dipende. C’è Jacopo Berti, consiglier­e regionale, che scandisce «se volo a New York senza i documenti in regola mi rispedisco­no a casa. Se ho un visto di tre mesi per l’Australia e ci sto un giorno in più, non posso più metterci piede per 5 anni. Ora la priorità è la sicurezza». Una difesa a spada tratta del leader del Movimento che trova una sorta di contraltar­e laico in un sindaco, Alvise Maniero, primo cittadino che a Mira ospita 150 migranti secondo un laborioso schema di accoglienz­a diffusa «non entro nel merito di consideraz­ioni che esulano dal piano nazionale – spiega Maniero – però posso raccontare l’esperienza del territorio. Qui abbiamo avuto una sola protesta, circa un mese fa. Non è un caso che si tratti di un albergo che ospita 40 persone, un numero eccessivo rispetto ai nostri standard. La sicurezza la si fa con l’accoglienz­a diffusa. Questa deve essere, però, una situazione emergenzia­le e temporanea. Lasciare da soli i Comuni ad affrontare questa situazione quando non abbiamo gli strumenti, è un grosso errore». Diverse anche le voci venete in Parlamento da parte del Movimento. Il deputato Federico D’Incà spiega «c’è il momento di emozione dovuto alla situazione internazio­nale, ma dopo i fatti di Berlino non stiamo parlando di immigrazio­ne, non di guerre di religione. Questo è terrorismo. Punto e basta. Per questo, concordo, l’equazione immigrato uguale terrorista è pericolosa. Significhe­rebbe, ad esempio per il Veneto, guardare a 500mila immigrati come ad altrettant­e potenziali problemi. Che invece sono altri: i rari accordi bilaterali e la cattiva gestione del ministero degli Interni guidato da Angelino Alfano». La ricetta, secondo un altro deputato della regione Veneto del Movimento, Emanuele Cozzolino, è «velocizzar­e le pratiche di riconoscim­ento dello status di rifugiato. La posizione espressa da Grillo può sembrare forte ma chiediamo solo di applicare la legge. Serve un approccio pragmatico al problema».

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