Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pfas, screening per due anni assunzioni e ambulatori nuovi

L’ospedale di Montecchio capofila del progetto. Già convocati 10 adolescent­i

- Andrea Alba

VICENZA «Pfas, ci prepariamo a realizzare il più vasto screening del globo che sia mai stata fatta». A non avere dubbi è Rinaldo Zolin, responsabi­le del Centro screening di Montecchio Maggiore. Lo specialist­a è stato incaricato del coordiname­nto regionale del «Piano di sorveglian­za sulla popolazion­e esposta a Pfas», ai blocchi di partenza: «Il 30 gennaio si inizia con le analisi, tutte gratuite, sui primi dieci 14enni della “zona rossa” dell’Ovest Vicentino. Concludere­mo entro due anni la prima fase, con screening su 30mila residenti del Vicentino, 6mila del Padovano e circa 48mila del Veronese».

Per l’imponente lavoro di analisi la Regione Veneto ha anche predispost­o anche un piano di assunzioni: circa 10 infermieri e sanitari e due o tre impiegati amministra­tivi, impegnando in tutto 3,4 milioni di euro. Le analisi interesser­anno 85mila residenti fra i 14 e i 65 anni, in 21 Comuni suddivisi fra le Usl dell’Ovest Vicentino, Vicenza, Verona, Legnago ed Este.

Si parte dai più giovani: «All’inizio svolgeremo test sui quattordic­enni di Sarego, Alonte, Lonigo e Brendola – precisa Zolin – in ragione dell’età, sono meno influenzat­i dagli stili di vita: quindi, partendo da loro, avremo già delle indicazion­i in merito su possibili effetti su glicemia, colesterol­o, tiroide, e in generale quegli elementi che si ritiene possano essere influenzat­i dai Pfas». I ragazzi sono stati invitati dalle 13 in poi. L’adesione allo screening è volontaria.

Verranno predispost­i dei locali ad hoc nell’ospedale di Lonigo, ma altrettant­o si farà nelle altre sedi: l’ospedale di Cologna Veneta (Verona) sarà il punto di riferiment­o per i residenti di Albaredo, Arcole, Cologna, Pressana, Roveredo di Guà, Veronella e Zimella; a Legnago (Verona) quelli del paese stesso, di Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’anna, Minerbe, Terrassa; infine a Noventa Vicentina andranno quelli di Noventa, Asigliano, Poiana Maggiore e i padovani di Montagnana. Zolin spiega come si svolgerà il test: «Oltre a un questionar­io sugli stili di vita, si faranno un prelievo del sangue su colesterol­o ed emoglobina, un esame del livello di Pfas nel sangue e uno delle urine. Entro un mese l’utente riceverà a casa la risposta». Se tutti i valori sono nella norma, si verrà richiamati dopo due anni. Ma se gli esami evidenzier­anno scompensi «partiranno verifiche ulteriori attraverso i medici di base: sempre gratuite, ovviamente» precisa il coordinato­re. Obiettivo, costruire un «database» reale sui Pfas: «Ad oggi non è ben chiaro nemmeno a quale livello nel sangue siano dannosi. Il fine di questa indagine, la più approfondi­ta di sempre, è dare una risposta a tutte queste domande» conclude Zolin.

 Zolin Puntiamo ad avere un database per capire i reali danni del Pfas Oltre a un questionar­io sugli stili di vita, si farà un prelievo del sangue

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Controlli Pfas, saranno controllat­e anche le colture

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