Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pfas: ora controlli su latte, uova e carne
Già iniziati su frutta e verdura, si procederà con gli altri alimenti prodotti nella «zona rossa»
VICENZA Otto mesi per iniziare e completare i campionamenti sugli alimenti, vegetali e animali, in funzione del «Piano di monitoraggio della contaminazione da Pfas» approvato dalla Regione. È l’obiettivo dell’azienda sanitaria dell’Ovest Vicentino, capofila del progetto: «Entro il 2017 potrebbero già esserci i risultati delle rilevazioni» conferma Adolfo Fiorio, direttore dello Spisal di Arzignano e coordinatore del programma.
Il piano di monitoraggio per il quale la Regione ha stanziato 3,4 milioni di euro - sugli effetti dell’inquinamento da composti perfluoroalchilici nella falda fra Vicenza, Bassa Veronese e Bassa Padovana si divide in due rami: da un lato l’analisi su 85mila residenti dei 21 Comuni della zona «rossa», la più coinvolta, suddivisi fra le Usl dell’Ovest Vicentino, Vicenza, Verona, Legnago ed Este.
In parallelo, verrà svolta un’indagine a campione anche sugli alimenti prodotti nelle stesse aree. Lo Spisal dell’Usl 5 entra nel dettaglio per quel che riguarda le analisi sugli alimenti: «Seguiremo un modello di campionamento proposto dall’Istituto superiore di
Fiorio Entro il 2017 dovremmo avere l’esito degli esami 21 Sonodelle province i comuni di Vicenza, Verona e Padova interessati dall’inquinamento da Pfas
sanità – spiega Fiorio – in realtà su alcuni prodotti vegetali è già iniziata: per uva da vino, mele e pere da tavola i campioni sono già stati presi nella stagione autunnale, col raccolto». Nelle prossime settimane si procederà in modo analogo per gli alimenti di origine animale: dal latte alle uova, ai suini, pesci d’acqua dolce, bovini da carne e avicoli. Più avanti si raccoglieranno i campioni di vegetali: fra questi granturco, patate, radicchio, lattuga, lattughino, pomodoro, zucca e piselli. «Generalmente verranno raccolti una sessantina di campioni per tipologia – riprende Fiorio – e in ognuno poi verranno determinati i livelli di Pfos e Pfoa. I campioni vegetali verranno analizzati nella sede Arpav di Verona, quelli animali all’Istituto zooprofilattico delle Venezie. Si prevede di concludere entro luglio 2017, i dati arriveranno entro l’anno». L’aspetto più complesso dello screening sarà la verifica sugli animali. «Bisognerà creare un collegamento con gli allevatori – precisa il direttore dello Spisal per prelevare i campioni di carne animale, perché spesso sono allevati qui ma macellati altrove. Ogni azienda sanitaria coinvolta comunque sceglierà gli allevamenti di riferimento, per i Comuni della zona rossa del suo territorio».
In tema di coordinamento, dalla Coldiretti regionale fanno sapere che c’è ampia disponibilità. «Siamo assolutamente a disposizione per qualsiasi tavolo tecnico di consultazione, per il monitoraggio sui Pfas – conferma il presidente veneto Martino Cerantola – l’importante è che le verifiche vengano fatte più velocemente possibile, per tranquillizzare la popolazione».