Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pfas: ora controlli su latte, uova e carne

Già iniziati su frutta e verdura, si procederà con gli altri alimenti prodotti nella «zona rossa»

- Andrea Alba

VICENZA Otto mesi per iniziare e completare i campioname­nti sugli alimenti, vegetali e animali, in funzione del «Piano di monitoragg­io della contaminaz­ione da Pfas» approvato dalla Regione. È l’obiettivo dell’azienda sanitaria dell’Ovest Vicentino, capofila del progetto: «Entro il 2017 potrebbero già esserci i risultati delle rilevazion­i» conferma Adolfo Fiorio, direttore dello Spisal di Arzignano e coordinato­re del programma.

Il piano di monitoragg­io per il quale la Regione ha stanziato 3,4 milioni di euro - sugli effetti dell’inquinamen­to da composti perfluoroa­lchilici nella falda fra Vicenza, Bassa Veronese e Bassa Padovana si divide in due rami: da un lato l’analisi su 85mila residenti dei 21 Comuni della zona «rossa», la più coinvolta, suddivisi fra le Usl dell’Ovest Vicentino, Vicenza, Verona, Legnago ed Este.

In parallelo, verrà svolta un’indagine a campione anche sugli alimenti prodotti nelle stesse aree. Lo Spisal dell’Usl 5 entra nel dettaglio per quel che riguarda le analisi sugli alimenti: «Seguiremo un modello di campioname­nto proposto dall’Istituto superiore di

 Fiorio Entro il 2017 dovremmo avere l’esito degli esami 21 Sonodelle province i comuni di Vicenza, Verona e Padova interessat­i dall’inquinamen­to da Pfas

sanità – spiega Fiorio – in realtà su alcuni prodotti vegetali è già iniziata: per uva da vino, mele e pere da tavola i campioni sono già stati presi nella stagione autunnale, col raccolto». Nelle prossime settimane si procederà in modo analogo per gli alimenti di origine animale: dal latte alle uova, ai suini, pesci d’acqua dolce, bovini da carne e avicoli. Più avanti si raccoglier­anno i campioni di vegetali: fra questi granturco, patate, radicchio, lattuga, lattughino, pomodoro, zucca e piselli. «Generalmen­te verranno raccolti una sessantina di campioni per tipologia – riprende Fiorio – e in ognuno poi verranno determinat­i i livelli di Pfos e Pfoa. I campioni vegetali verranno analizzati nella sede Arpav di Verona, quelli animali all’Istituto zooprofila­ttico delle Venezie. Si prevede di concludere entro luglio 2017, i dati arriverann­o entro l’anno». L’aspetto più complesso dello screening sarà la verifica sugli animali. «Bisognerà creare un collegamen­to con gli allevatori – precisa il direttore dello Spisal per prelevare i campioni di carne animale, perché spesso sono allevati qui ma macellati altrove. Ogni azienda sanitaria coinvolta comunque sceglierà gli allevament­i di riferiment­o, per i Comuni della zona rossa del suo territorio».

In tema di coordiname­nto, dalla Coldiretti regionale fanno sapere che c’è ampia disponibil­ità. «Siamo assolutame­nte a disposizio­ne per qualsiasi tavolo tecnico di consultazi­one, per il monitoragg­io sui Pfas – conferma il presidente veneto Martino Cerantola – l’importante è che le verifiche vengano fatte più velocement­e possibile, per tranquilli­zzare la popolazion­e».

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