Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Quell’odio mascherato nella presunta «normalità»
Il sottosegretario Bocci in visita dopo l’invito del Pd: «Potenzieremo anche l’Arma»
Il frigo, le tazzine in ordine, le felpe dai colori scuri, per nascondersi, i fiori freschi, le scale con il corrimano...a
VICENZA «La questura di Vicenza accusa un deficit importante e nell’intera provincia c’è un rapporto tra forze dell’ordine e cittadini di 1 a 524, contro una media nazionale di 1 a 240. La prossima settimana parlerò con il capo della polizia, Franco Gabrielli, e il comandante generale dell’Arma, generale Tullio Del Sette, per assegnare in tempi brevi nuovi uomini al capoluogo berico, partendo proprio dalla questura e dai Comandi provinciali di carabinieri e Guardia di finanza». Parola del sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, ieri in città per la visita alla caserma dei vigili del fuoco, un incontro in prefettura con il padrone di casa Umberto Guidato e i vertici delle forze dell’ordine e infine un consuntivo con i parlamentari locali e il sindaco Achille Variati. Proprio lui, il primo marzo, aveva sollecitato l’intervento del Viminale con una lettera inviata al ministro Marco Minniti per chiedere un potenziamento dell’organico della questura di Vicenza, che con il commissariato di Bassano conta 287 poliziotti, contro i 392 della questura di Padova e i 391 di quella di Verona.
«I reati sono in calo — ha ricordato Bocci — nella vostra città si conta un -21% dei furti in casa, ma un aumento delle rapine da 6 a 16. L’età media di 53 anni degli uomini delle forze dell’ordine è un’aggravante e si deve ai tagli lineari operati negli ultimi 20 anni al settore sicurezza, devastanti come il blocco del turn over. Noi stiamo adottando misure completamente diverse, abbiamo stanziato 2 miliardi di euro nella legge di bilancio e avviato corsi che entro ottobre porteranno giovani poliziotti, carabinieri e finanzieri sul territorio. A breve potenzieremo questure, commissariati, Compagnie dei carabinieri». E lo stesso il sottosegretario ha promesso ai vigili del fuoco, che con il comandante Enrico Porrovecchio hanno ricordato i 5300 interventi l’anno portati a termine pur con un organico sottodimensionato del 15% e mezzi vecchi di 14/18 anni, con punte di 25. «La carenza di personale è reale. Espletata l’urgenza di inviare 16 uomini al distaccamento di Verona Est, provvederemo a Vicenza — ha annunciato Bocci —. Negli ultimi due anni abbiamo assunto 3500 pompieri, entro ottobre grazie a un finanziamento di 23,5 milioni di euro ne prenderemo altri 984 e ulteriori 800 entreranno nel corpo a metà del 2018. Così facendo abbiamo chiuso la più grande fabbrica statale del precariato: c’erano 100mila pompieri senza un posto fisso. In più il nostro governo ha destinato 103 milioni ai vigili del fuoco per stabilizzare gli 80 euro, istituire un Fondo di specificità e procedere al riordino delle carriere».
Soddisfatto Variati («il territorio chiama e lo Stato risponde»), che però ha posto un altro problema stringente sul fronte sicurezza: l’inefficacia delle sanzioni amministrative a carico degli immigrati irregolari che non rispettano le misure di allontanamento ed espulsione. «Non vogliamo diventare sindaci-sceriffi — ha detto — ma chiediamo al governo strumenti efficaci, anche a costo di sconfinare nel penale». «La risposta adeguata sono i Centri di identificazione ed espulsione — ha risposto il sottosegretario — il piano del Viminale ne prevede uno per Regione però Palazzo Chigi non vuole calare la soluzione dall’alto, bensì trovarla insieme ai governatori e in fretta».
Gli arrivi a breve «In settimana parlerò coi vertici di polizia e carabinieri per gli invii»