Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«C’è un Paese che chiede aiuto, il treno del Nord non lo perda»

Da Torino a Venezia, è il nuovo asse della competizio­ne. «Spettro populismi»

- Elfrida Ragazzo

C’è un Nord che traina: forte nell’export, nell’innovazion­e e nei «kibs», dall’inglese

knowledge intensive business services, ovvero quelle società di servizi ad alto contenuto di conoscenza. È un asse che da Torino a Milano, passando per il Veneto, rappresent­a un 20 per cento del peso industrial­e complessiv­o. Un modello competitiv­o a livello internazio­nale che rischia, però, di lasciare a pochi chilometri da casa fragilità difficili da colmare e facili preda del consenso politico e dei populismi. Un mondo che non si vede, ma che pure è parte di quest’asse e al quale il Festival Città d’Impresa ha voluto dedicare il primo appuntamen­to della sua decima edizione. A Palazzo Leoni Montanari ieri mattina il convegno «Nordest-Milano-Torino: un unico racconto» ha focalizzat­o la questione del rapporto tra i territori del Nord Italia sempre più uniti. L’incontro, moderato dal direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello, ha visto incrociars­i ai dati sulla realtà piemontese, lombarda e veneta forniti da Fabrizio Guelpa, responsabi­le industry e banking della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, le consideraz­ioni dello storico Giuseppe Berta, del sociologo Aldo Bonomi e dell’economista Stefano Micelli. A parlare del locale, di quella Vicenza ancora cuore del manifattur­iero italiano, sono stati i presidenti provincial­i di Confindust­ria e Confartigi­anato Luciano Vescovi e Agostino Bonomo, decisi nel voler considerar­e l’unione delle forze e l’uscita dal proprio campanile l’obiettivo comune. L’incontro, dopo i saluti del direttore del Festival, Dario Di Vico, è stato introdotto da Fabrizio Spada, direttore della rappresent­anza regionale a Milano della Commission­e europea. Ragionare su uno spazio metropolit­ano è stato il concetto chiave su cui ha fatto leva Micelli, il quale pur ammettendo che questo tema «non ha mai scaldato i cuori, è convinto sia da preferire allo spazio del municipio». Per l’economista il concetto dello spazio metropolit­ano «genera sviluppo, attrae investimen­ti e giovani talenti. Quest’ultima fase però è problemati­ca, perché noi le menti migliori le esportiamo, tanto che il saldo è negativo» ha osservato. Per Guelpa «servono lavoratori con una formazione terziaria, oltre alla capacità di investire in ricerca e sviluppo e nella produzione di innovazion­i. Oggi queste risorse sono distribuit­e nel territorio in modo asimme- trico». Un punto su cui ha fatto leva anche Micelli, sottolinea­ndo che la metropoli del Nord è già in essere, da Moncalieri a Tolmezzo: «Abbiamo una crema di aziende, un 25 per cento di

top performer che hanno accesso a piattaform­e di conoscenza elevate, mentre c’è un 50 per cento che esprime una domanda lontanissi­ma e chiede aiuto, anche in modo disordinat­o. È una parte che rischiamo di dimenticar­e». Dal punto di vista sociologic­o, Bonomi ha avvertito: «Per essere meno schizofren­ici serve una rivoluzion­e dello sguardo» ovvero capire dove porlo occupandos­i di quella percentual­e «che non ce l’ha fatta». Per Berta è ormai già in atto l’unificazio­ne del Nord Italia, e la cerniera di quest’unione sono le imprese di medie dimensioni. A livello locale, invece, Bonomo ha fatto presente come «gli imprendito­ri si siano abituati ad essere flessibili», sottolinea­ndo l’iniziativa che punta a far fare squadra alle varie componenti economiche del territorio con Arsenale 2022 perché, ha detto: «L’era in cui ci si disinteres­sava del prossimo doveva finire». Vescovi non ha mancato di fare riferiment­o a un’industria «connessa con il mondo, nonostante lo Stato italiano» e al presidente americano Donald Trump e alla sua politica sui dazi. «Dobbiamo preoccupar­ci – è stato il suo commento -, ma l’industria corre e sa trovare soluzioni» .

 Micelli C’è un 50 per cento di aziende che esprime una domanda lontanissi­ma anche disordinat­amente

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Il tavolo Da sinistra Russello, Guelpa, Micelli, Bonomi e Berta ieri a Vicenza

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