Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Galvanica 4.0: il cromo esavalente non si utilizza più
Galvanoplastica di Cornedo lancia un impianto unico al mondo: Ikea e Volkswagen interessate
CORNEDO Componenti di plastica cromati, ma senza cromo esavalente. Anzi, senza nessun metallo ritenuto nocivo dall’Unione Europea nel processo produttivo. L’innovazione arriva da un’industria di Cornedo, la Galvanoplastica srl, che ha già brevettato il nuovo sistema e riconvertito tutta la produzione. Ha incassato i riconoscimenti di Legambiente e della Regione, e riscosso interesse da Ikea e Volkswagen: «Abbiamo scelto di investire per dare qualcosa che gli altri non avevano, continuando a lavorare “per” e “con” il nostro territorio» dichiara l’ad Carlo Riva.
Galvanoplastica è una realtà
L’Ad Riva/1 Abbiamo investito per dare qualcosa di nuovo
di una cinquantina di dipendenti e 6 milioni di euro di fatturato con un portafoglio di 21mila articoli e 180 clienti tra cui Electrolux, De Longhi, Jacuzzi, Versace e Luis Vuitton. Il nuovo procedimento, per cui Legambiente ha candidato la ditta vicentina al «Premio innovazione amica dell’ambiente», è frutto di un investimento di circa un milione di euro e di ricerche durate un anno. Gli studi hanno portato a realizzare un nuovo impianto che esclude completamente il cromo 6 dalla «graffiatura», che rende i componenti di plastica adatti a essere coperti di metallo, e dagli scarti finali.
Tutto è nato dallo «stop» imposto per legge all’utilizzo del cancerogeno cromo esavalente fissato a settembre prossimo. Poi il limite è stato spostato di 4 anni ma «abbiamo voluto metterci in regola comunque – osserva Riva - molte aziende del nostro settore hanno pensato di “aggirare” le regole delocalizzando la produzione in altri Paesi come Slovenia o Romania, noi invece no». Presentato ieri il nuovo impianto, ribattezzato Evolve e per il quale sono già arrivate richieste di informazioni da colossi internazionali.
L’Ad Riva/2 C’è chi delocalizza per aggirare il divieto, noi no