Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’Antiterrorismo: 50 i sospettati
Dopo i kosovari arrestati in laguna, accusati di voler far esplodere Rialto. «Le indagini non si fermano» I filo-jihadisti monitorati in Veneto. Il procuratore D’Ippolito: «Venezia, abbiamo prove solide»
VENEZIA Non si ferma l’inchiesta sulla presunta cellula jihadista smantellata la scorsa settimana a Venezia, che aveva nel mirino un possibile attentato a Rialto. Il capo dell’Antiterrorismo del Veneto, Adelchi d’Ippolito, avverte: «Le indagini vanno avanti per cercare eventuali complicità». Nella nostra regione gli investigatori monitorano cinquanta persone potenzialmente pericolose.
Il blitz
Giovedì, poco prima dell’alba, un’operazione congiunta di polizia e carabinieri - coordinata dalla procura antiterrorismo, ha portato all’arresto di tre persone e al fermo di un minore sospettati di far parte di una cellula jihadista intenzionata a compiere attentati anche Venezia. l’ipotesi è che volessero farsi esplodere a Rialto
Gli arresti
In prigione, con l’accusa di terrorismo, sono finiti i kosovari Fisnik Bekaj, 24 anni, Dale Haziraj 25 anni, e Arjan Babaj, 27. Sottoposto a fermo anche un ragazzo di 17 anni. Tutti sono stati bloccati all’interno di due appartamenti a Venezia. Altri tre stranieri, tutti originari dei Balcani, risultano indagati.
Le espulsioni
Ieri, su ordine del ministro, sono stati espulsi tre kosovari che frequentavano il covo della presunta cellula jihadista. Per l’accusa, avevano visto, insieme alle persone poi arrestate, «video di propaganda dell’Isis che mostravano tecniche per realizzare attentati suicidi, condividendone i contenuti»