Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Verso Damien Hirst Una statua sul Canal Grande
In attesa dell’apertura (domenica) della grande mostra, davanti Palazzo Grassi è stata collocata una scultura di bronzo alta otto metri. Top secret sui contenuti dell’esibizione
Un gigantesco uomo a cavallo, avvolto e quasi stritolato da un serpente - una sorta di Nessie, il leggendario mostro di Loch Ness - che gli sta per mangiare la testa. È apparsa ieri davanti a Palazzo Grassi The Fate of a Banished Man (Rearing), scultura bronzea alta quasi otto metri di Damien Hirst, prima opera svelata dell’attesa mostra «Treasures from the Wreck of the Unbelievable», che aprirà domenica a Palazzo Grassi e Punta della Dogana, occupando per la prima volta entrambi gli spazi espositivi veneziani della Fondazione Pinault. Un’operazione senza precedenti, che già di per sé sottolinea l’importanza dell’evento. Chi è l’uomo della scultura e quali i significati? Ambiguo il titolo, letteralmente «Il destino di un uomo al bando», molte le suggestioni iconografiche che vengono alla mente, da quella di moderno Laocoonte al San Giorgio che uccide il Drago. Per comprenderne la vera essenza bisognerà scoprire l’intero progetto dell’artista più pagato, famoso ed emblematico del sistema dell’arte contemporanea.
La rassegna, curata da Elena Geuna (già curatrice delle monografiche a Palazzo Grassi dedicate a Stingel e Polke) porterà in Laguna circa 200 opere tutte inedite tra le due sedi in dialogo tra loro. Così la scultura apparsa, dialogherà probabilmente con un’altra posta davanti a Punta della Dogana. Probabilmente, poiché dell’intera esposizione, frutto di un lavoro lungo dieci anni da parte di Hirst, si sa pochissimo per volontà dell’autore: «Mistero e dubbio - ha detto il direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana Martin Bethenod saranno le parole chiave». Quali, allora, «i tesori dal relitto dell’Incredibile»? Due teaser di pochi secondi sono stati diffusi per destare ulteriore curiosità intorno a una rassegna che forse si inabisserà nel fondo degli oceani a scandagliare segreti. Anche quelli autobiografici dell’artista. La post-moderna scultura rivelata appare a prima vista lontano dalle abituali provocazioni dell’enfant terrible della Young british art, le cui creazioni - dalla mucca fatta a fette al teschio ricoperto di diamanti - hanno quotazioni ineguagliabili.
Prima ampia personale dedicata a Hirst in Italia dopo la retrospettiva del 2004 al Museo Archeologico di Napoli, i suoi lavori sono già stati presentati due volte a Palazzo Grassi: nel 2006 in occasione della mostra «Where Are We Going?» - che prendeva il titolo proprio dall’omonima opera del 51enne artista britannico nato a Bristol - e nel 2007 in «Una selezione Post-Pop». Dopo l’inaugurazione di sabato, che ospiterà super vip i cui nomi restano top secret, la mostra nella giornata d’apertura di domenica sarà gratuita per i veneziani. Fino al 3 dicembre.