Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Zhuri, l’avvocata kosovara «Minacce alla nostra comunità»
«La nostra comunità ha vissuto momenti difficili ma questo è il peggiore di tutti, alcuni bambini a scuola sono stati accusati di essere “assassini” e “voler mettere bombe”, due miei amici, che preferiscono l’anonimato e hanno un ristorante a Venezia, hanno paura a dire di essere albanesi: alcuni hotel hanno smesso di mandare clienti». Ermira Zhuri è arrivata a Treviso nel 1995, quando aveva 15 anni, ha studiato, si è laureata in giurisprudenza ed è diventata il primo avvocato di origini kosovare della nostra regione e d’Italia.
«Oggi voglio essere l’avvocato della mia comunità - dice -, voglio che tutti capiscano che siamo qui per lavorare e mantenere le nostre famiglie». Ermira è presidente dell’associazione culturale Iliria e dopo gli arresti dei presunti jihadisti kosovari ha iniziato a preoccuparsi tanto da chiedere un intervento dell’ambasciata del Kosovo e da scrivere al governo a Pristina. «Chiedo un aiuto per mostrare chi siamo davvero», spiega. I cittadini kosovari in Veneto sono 11.972, la comunità più numerosa è a Treviso con 5.805 persone, 2.193 vivono a Vicenza e altre 2.063 a Venezia. «Ci conosciamo quasi tutti e nessuno sa chi siano questi presunti attentatori – aggiunge –, ho piena fiducia nella giustizia italiana, non mi voglio occupare di queste persone accusate di terrorismo, io mi occupo della comunità: non è giusto paghi per delle mele marce» . Ermira ha tradotto alcuni post di Instagram di uno degli arrestati. «Un mix di citazioni coraniche e di pseudo profeti - conclude -, qualsiasi sia l’esito processuale, mi pare da manicomio». (g.b.)