Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bassano, pari e basta. Bertotto rischia ancora Interrotta la serie nera, ma le carenze di gioco rimangono. La svolta non c’è
BASSANO DEL GRAPPA Un piccolo sospiro di sollievo, un brodino, o qualcos’altro ancora. Il concetto, in definitiva, è chiaro. Il Bassano pareggia con l’Albinoleffe e interrompe la striscia di sconfitte consecutive che durava da sette partite, ma allo stesso tempo è ben lontano dall’aver risolto i propri problemi. Non solo, ma ormai lo si può dire. Almeno per il momento, non ha pagato neppure la scelta di esonerare Luca D’Angelo, parsa improcrastinabile dopo lo 0-6 di Pordenone, visto che Valerio Bertotto non è riuscito a dare alla squadra quello che era mancato nelle ultime settimane della precedente gestione.
Lo 0-0 di domenica al Mercante prolunga gli affanni e le sofferenze di un gruppo che non si ritrova più e che è stato costretto a sopportare domenica anche la piccola contestazione di una parte del pubblico. Che ha invitato la squadra a «tirare fuori gli attributi». Che manchi qualcosa al Bassano, in effetti, è abbastanza evidente osservando l’andamento delle ultime settimane, con una reazione che non è mai parsa completa. A volte ci sono stati miglioramenti sotto il profilo del gioco, domenica neppure quelli, mentre è arrivato un punticino che riporta i giallorossi quantomeno nelle prime dieci posizioni della classifica e, quindi, in zona playoff: «Abbiamo fatto un passo indietro sotto il profilo della prestazione rispetto alle precedenti partite – ha detto un rabbuiato Renzo Rosso dopo il pari di domenica – non me l’aspettavo ed ero convinto fosse la partita buona per svoltare. Ma resto ottimista per il futuro».
Circa la posizione di Bertotto, non ci saranno ribaltoni e il tecnico sarà al suo posto domani pomeriggio nel turno infrasettimanale in programma a Macerata contro la Maceratese. Ma se dovesse andare ancora male, a quel punto nulla potrebbe essere escluso: «E’ stata una prestazione diversa rispetto alle ultime gare – ammette l’allenatore - ma ci poteva stare contro il tipo di squadra che affrontavamo, visto che nelle precedenti incontravamo squadre che giocavano a viso aperto. I ragazzi sono stati bravi a superare le difficoltà del dover giocare oltre 20 minuti in dieci uomini per l’infortunio di Stevanin, a cambi terminati. La squadra veniva da un periodo di difficoltà e il non aver mai rischiato nulla in inferiorità numerica, dimostra che i ragazzi da un punto di vista mentale ci sono. Ora la testa è a Macerata». Arrivati a questo punto, c’è solo da sperare di riuscire ad invertire la rotta. Altrimenti la panchina di Bertotto potrebbe traballare paurosamente. E non solo il tecnico finirebbe in discussione.