Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
È convinto sia l’amante della moglie cerca di ucciderlo con tubo e forbici
Ha colpito il rivale durante il turno di notte, ora è accusato di tentato omicidio L’arrestato era già stato fermato dai carabinieri con coltelli e spranghe in borsa
SANDRIGO In due occasioni è stato fermato per strada dai carabinieri: prima con in mano un coltello, poi con una spranga di metallo. Alla terza ha usato un tubo e una forbice trovata nella fabbrica dove lavora e quasi è riuscito in quello che probabilmente era l’obiettivo fin dall’inizio: uccidere quello che lui riteneva il suo rivale in amore.
Steven Khiere, operaio ghanese di 38 anni, la notte di giovedì scorso è stato arrestato dai militari della tenenza di Dueville a Sandrigo all’interno dell’industria Fitt. Ora è in carcere per tentato omicidio.
Incensurato prima dell’aggressione, Khiere anche dopo l’arresto ha continuato a ripetere il motivo del gesto contro il connazionale 37enne: «Aveva corteggiato mia moglie».
È il mattino di mercoledì 29 marzo quando avviene il primo incontro fra le forze dell’ordine e l’operaio ghanese, regolare in Italia da molti anni. Alle 9 i carabinieri in pattuglia notano davanti all’Aliper di Dueville, in via Valdastico, un individuo che cammina con il cappuccio calato in testa, un coltello da cucina in mano e lo zainetto in spalla. Lo fermano, è Khiere. Nello zaino ha altre due lame, sempre da cucina, oltre a una cesoia e un cacciavite. Lo portano in caserma per interrogarlo: l’uomo farfuglia che i coltelli gli servono per armarsi e difendersi da altri ghanesi che vogliono fargli del male, secondo lui per «motivi sentimentali». Denunciato a piede libero per il possesso irregolare dei coltelli e degli altri oggetti, viene rimesso in libertà. Fino a mezzogiorno, quando un residente di Dueville chiama preoccupato i carabinieri: c’è un uomo per strada con una spranga in mano che parla da solo. I militari della compagnia di Thiene lo trovano, è ancora Khiere. Lo riaccompagnano in caserma e viene nuovamente denunciato. Il fatto più grave avviene però durante il turno di notte alla Fitt, azienda per la quale il ghanese lavora. Sono le 2.30 del mattino quando il 38enne, all’improvviso, afferra un tubo all’interno della ditta e si scaglia contro un connazionale: è Paul Antwi, operaio di 37 anni. Lo colpisce alla testa più volte, l’altro cade. Gli altri colleghi in fabbrica se ne accorgono e bloccano Khiere, gli tolgono l’arma. Ma lui raccoglie un paio di lunghe forbici e si butta contro il collega già a terra, per accoltellarlo. Di nuovo non ci riesce grazie agli operai che lo bloccano.
Per la terza volta in poche ore, arrivano i carabinieri e lo fermano. In manette, ai militari il ghanese ha continuato a ripetere che l’altro aveva insidiato sua moglie. L’aggredito, che non ha riportato ferite di grave entità, ha invece ribadito ai carabinieri di non aver mai corteggiato la donna e di essere del tutto estraneo alla vicenda.
Per Khiere il giudice per le indagini preliminari di Vicenza ha convalidato l’arresto, confermando l’accusa di tentato omicidio.