Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Safilo in controtendenza La produzione torna a casa
Il piano: nel 2020 sarà «in house» il 70% dell’attività
LONGARONE (BELLUNO) Volumi produttivi dalla Cina e dalla Slovenia. Verso gli stabilimenti di Santa Maria di Sala (Venezia) e Martignacco (Udine). La delocalizzazione è finita: oggi i grandi gruppi industriali puntano sull’innovazione e la digitalizzazione dei processi. E poi, si tende a fare tutto in casa.
«Qui in Safilo (il secondo colosso dell’occhialeria dopo Luxottica, – ha affermato ieri a Longarone Leonardo Innocenzi, capo della produzione dell’azienda, a margine dell’inaugurazione di un nuovo reparto nel principale stabilimento del gruppo - Nel 2020 il 70% dei prodotti saranno appunto “made in Safilo”, nel 2017 si dovrebbe arrivare al 45%. La produzione locale, l’innovazione e un nuovo disegno per la distribuzione (con riduzione degli stabilimenti dedicati, sono fra le direttrici del piano industriale 2020».
Quanto all’inaugurazione, la nuova linea, che occuperà 20 dipendenti (selezionati fra coloro che vedranno consolidato il loro rapporto di lavoro, ora a termine) produrrà un milione di componenti di metallo l’anno. Fra qualche mese, invece, si realizzerà un reparto per la produzione di aste in acetato.
E ieri l’ad del gruppo Safilo, Luisa Delgado, ha reso omaggio al cavalier Vittorio Tabacchi, «personalità che ha guidato storicamente Safilo e che, grazie alla sua tenace dedizione per il nostro patrimonio industriale, rappresenta una fonte d’ispirazione costante nella gestione di oggi».
Consegnate due targhe, una a Tabacchi e l’altra al sindaco di Longarone Roberto Padrin, «per il contributo che la comunità ha dato e continua a riconoscere allo stabilimento Safilo».
Grandi cambiamenti attraversano il tessuto industriale dell’occhialeria, in Italia concentrata nel Bellunese: la fusione Essilor-Luxottica; la joint venture tra Lvmh e Marcolin; l’alleanza (per gli occhiali in house) tra Kering e Richemont.
Quali contraccolpi, per Safilo? Ha affermato Delgado: «Una naturale evoluzione di un contesto che era stabile da parecchi anni. Quanto a noi, è il momento di mostrare coerenza e consistenza. Crediamo molto nella nostra strategia di diversificazione di prodotto e marchi. E siamo in linea con il piano industriale. Per quanto riguarda la strategia dei marchi, abbiamo riorientato Carrera, che ora va bene soprattutto negli Usa. Quanto al marchio di casa Safilo, lo stiamo rilanciando in alto di gamma».