Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Riparte la battaglia per l’obbligo vaccinale «Nuovo clima politico»
Il clima, assicura la dem Alessandra Moretti, è cambiato: «Il caso di morbillo verificatosi in Lombardia a gennaio, con dodici bambini coinvolti in un asilo di Milano, ha colpito molti consiglieri, anche di maggioranza, così come il moltiplicarsi degli allarmi da parte dei medici e dei pediatri. I margini per una nuova discussione in aula ci sono». Per questo, nonostante la Regione sia intervenuta soltanto quattro mesi fa in materia di vaccinazioni, con una delibera che ha introdotto un complicato meccanismo per l’accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia basato sulla soglia minima di copertura («Talmente complicato che di fatto non verrà mai applicato» chiosa Moretti), il Pd e Articolo 1-Mdp hanno deciso di tornare alla carica presentando una proposta di legge che abroga la vecchia normativa regionale del 2007 e reintroduce l’obbligo vaccinale.
Il testo è stato presentato da Moretti ieri, all’indomani delle polemiche che hanno portato allo stop alla proiezione a Padova del contestato film anti vaccinista «Vaxxed». Con lei, c’erano Bruno Pigozzo, Graziano Azzalin, Francesca Zottis, Cristina Guarda e Piero Ruzzante (che ha accusato chi ha voluto e votato la legge del 2007 di essere «parzialmente responsabile del calo delle vaccinazioni in atto») ed era presente in collegamento telefonico anche il medico del San Raffele di Milano Roberto Burioni, diventato una star sui social network grazie alla sua incessante opera di «smontaggio» delle bufale anti vacciniste che circolano in Rete. «Sono convinto che lo Stato debba proteggere i più deboli ha detto Burioni -. Chi non vaccina mette in pericolo tutti, non solo se stesso, a cominciare da chi non può vaccinarsi, come i bambini in cura per i tumori. È accaduto l’anno scorso in Romania: un focolaio ha ucciso 17 persone e 3 di queste erano bambini troppo piccoli per essere vaccinati. Tutti i vaccini indicati nel piano dovrebbero diventare obbligatori, con l’unica eccezione dell’antitetanica, che non contribuisce all’immunità di gregge».
Proprio questo si propone la legge messa a punto da Moretti: la reintroduzione di fatto dell’obbligatorietà (salvo eccezioni cliniche l’essere vaccinati diventa requisito per l’accesso alla scuola primaria e dell’infanzia) e l’estensione dalle 4 vaccinazioni oggi «consigliate» (polio, tetano, difterite ed epatite B) all’intero calendario vaccinale (morbillo, varicella, rosolia, parotite, emofilo, rotavirus, meningococco). A questo si aggiungono poi ulteriori misure per incrementare i tassi di copertura come la vaccinazione gratuita per chiunque ne faccia richiesta (anche per l’influenza), campagne provax tra il personale di scuole e ospedali (la copertura verrebbe inserita nel piano delle performance delle Usl e diventerebbe criterio per la ripartizione dei contributi regionali) e sui social network, sanzioni ai medici no-vax «d’intesa con gli ordini professionali» (Burioni le ha chieste, severe, in una lettera aperta pubblicata dal Corriere ieri).
«L’orientamento del consiglio deve e può cambiare conclude Moretti -. D’altronde, anche la Lombardia ha appena votato il ripristino dell’obbligatorietà, nonostante la lista Maroni e la Lega abbiano votato contro, allineandosi alle posizioni dei Cinque Stelle».