Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sui monitor dei treni il viaggio «Live» così tutti i passeggeri vedono tutto
Nuovo sistema di sicurezza sui regionali ad alta frequentazione: ecco come funziona
Gli habitué dei treni che ogni tanto staccano gli occhi dall’i-Phone li avranno già notati ieri pomeriggio. Sono comparsi nelle carrozze di alcuni regionali, sembrano schermi come quelli delle Frecce ma invece di trasmettere in loop notiziari e pubblicità, rimandano live quello che accade nel convoglio: uno che arranca con troppi bagagli, un bambino corre nel corridoio, una tutta scarmigliata che legge un libro (e «Oddio, la scarmigliata sono io»). Ecco, da ieri la tratta quotidiana sui treni la si fa e la si vede anche in diretta perché in 19 regionali ad alta frequentazione sono comparsi monitor che in sequenza trasmettono quanto accade in ogni vagone del treno.
Le riprese le effettuano a ciclo continuo 32 telecamere montate su ciascun convoglio, un software permette di incrociare le immagini di ogni carrozza e trasmetterle di continuo sui 22 display installati in ogni treno, uno per carrozza e per ciascuna motrice. Le immagini arrivano contemporaneamente alla centrale operativa e ai tablet di servizio del personale di bordo. Il sistema lo sta mettendo a punto in queste ore Almaviva, la società che ha creato la tecnologia insieme a Trenitalia. Domenica il test finale, da lunedì su 70 corse giornaliere sarà attiva la videosorveglianza in diretta sulle linee Ferrara-Venezia, Legnago-Padova/Venezia e Verona–Venezia e la sperimenteranno qualcosa come ventimila passeggeri.
La prima cosa che salta all’occhio è che il software si attiva quando registra del movimento, ad esempio un passeggero che si alza mentre tutti sono seduti finisce subito nella diretta. Si tratta di un sistema di sicurezza che mira a scoraggiare vandali, scolaresche in vena di eccessi, violenti e violentatori. L’idea nacque dopo uno stupro in pieno giorno in Toscana, avvenne sulla linea Pisa-Livorno a luglio del 2015. Grazie alle telecamere l’aggressore fu incastrato dalla polizia ma, ragionò la dirigenza Trenitalia, se ci fossero stati monitor a mostrare al controllore e ai radi viaggiatori quanto stava accadendo qualche vagone più in là, forse lo stupratore avrebbe desistito. Oggi i treni dotati di sorveglianza live in funzione deterrente arrivano in Veneto per inibire le cattive intenzioni con la consapevolezza che quanto si fa in quel momento lo vede non tra qualche giorno un poliziotto ma è qui e ora sotto gli occhi del macchinista, del capotreno e dei viaggiatori in carrozza. «L’esempio classico è quello della ragazza che viaggia di sera da sola, in un treno con poche persone: con i monitor si sente rassicurata», spiegano dall’azienda. La tecnologia sarà installata su tutta la flotta, prossimamente sui Vivalto e poi sui regionali veloci, l’investimento complessivo è di 4,7 milioni. Le telecamere sono state utili in molte indagini della Polfer su casi di aggressione, borseggio, spaccio, molestie. Le immagini vengono conservate per circa 100 ore (quattro giorni e qualcosa) e in media la polizia chiede di scaricare le riprese di un dato treno una volta a settimana. I passeggeri si sentono più sicuri: l’ultima rilevazione di gennaio-febbraio sul gradimento del servizio in Veneto dice che è aumentata del 3,6% la soddisfazione sulla sicurezza. Vicino alle porte di accesso, invece, sono stati installati i sensori del «people counter» che contano quante persone salgono e scendono ad ogni fermata. Così la Regione Veneto saprà esattamente dove e in quali fasce orarie potenziare o sfoltire il servizio.
Controllo non stop Pendolari e controllori vedono di continuo ciò che accade in tutti i vagoni 19 I treni sui quali è attiva la videosorveglianza live con 32 telecamere e 22 monitor in ciascun vagone 70 Le corse sorvegliate in diretta ogni giorno sulle linee FerraraVenezia, Legnago-PadovaVenezia e Verona-Venezia 20.000 I passeggeri interessati ogni giorno dal nuovo sistema di sicurezza. Saranno «contati» ad ogni fermata grazie a sensori