Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Studente picchiato e derubato il padre, la sorella e due amici lo vendicano a suon di pugni

- B.C.

VICENZA Un genitore fin troppo protettivo, che per difendere il figlio rapinato dello smartphone affronta i bulli nella mischia guadagnand­osi così una denuncia per rissa. Una mamma dell’Alto Vicentino condannata a otto mesi di reclusione per abbandono di minore e lesioni, perché nel luglio 2015 aveva lasciato sola a casa durante la notte la figlia di 10 anni, aggredendo­la violenteme­nte quando aveva saputo che, spaventata, aveva chiamato la compagna del papà. E un papà manesco che era finito a processo per maltrattam­enti e lesioni aggravate nei confronti della figlia, nel periodo in cui aveva tra i 16 e i 19 anni, e che ieri è stato «salvato» dalla remissione di querela da parte della giovane, venendo assolto anche dalle lesioni.

Genitori appunto, tra denunce e procedimen­ti penali. Genitori che sono pronti a mettersi nei guai per difendere il proprio figlio. È quanto accaduto martedì prima delle 19 a Schio, quando gli agenti di polizia locale sono intervenut­i in piazza Falcone Borsellino dove una decina di persone si stavano azzuffando. E non volevano saperne di mollare la presa nonostante la presenza degli agenti. Portati in comando, si è scoperto che quella era solo l’epilogo di quanto accaduto la mattina, quando nel piazzale Summano quattro ragazzi, tre 17enni e un 19enne, asserendo di vantare crediti, avevano pestato con calci e pugni un 16enne di Malo, arrivando a prendergli lo smartphone, del valore di 200 euro. Una volta a casa il minore (che ha riportato 7 giorni di prognosi) aveva raccontato della rapina subita e il pomeriggio del giorno stesso era tornato per affrontare il quartetto e recuperare il cellulare assieme al padre 38enne, alla sorella 19enne, e a due amici (un 20enne e un 17enne). Dopo uno scambio di messaggi telefonici, si erano dati appuntamen­to in piazzale FalconeBor­sellino. Il confronto tra le due fazioni era però degenerato in rissa, e solo per il pronto intervento della polizia locale non si sono registrati drammatici epiloghi. Basta dire che uno dei coinvolti era armato di uno scalpello da muratore da 32 centimetri: arma che era stata nascosta in una siepe alla vista delle divise. Per tutti i coinvolti, sette under 18 e tre maggiorenn­i, è scattata la denuncia per rissa aggravata: rischiano una pena da 3 mesi a 5 anni. In 4 rispondono anche del pestaggio e della rapina.

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(foto archivio) Aggression­e A Schio

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