Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Si cosparge di benzina in auto poi si dà fuoco: è in fin di vita

Il ragazzo è stato soccorso da un passante. Aveva già tentato il suicidio

- Johnny Lazzarotto Benedetta Centin

BASSANO Una tragedia che ha sconvolto un intero paese, stretto ora attorno alla famiglia del 22enne di Cassola che martedì sera ha cercato di togliersi la vita dandosi fuoco.

Rimane molto da spiegare per capire i motivi di quanto accaduto a Mason Vicentino; a quanto ricostruit­o il giovane ha guidato con l’auto della madre fino alla zona artigianal­e di Mason, nella frazione di Villaraspa, e lì si è cosparso di benzina, dandosi poi fuoco.

E se non fosse stato per il coraggioso intervento di un passante probabilme­nte per il giovane non ci sarebbe stata alcuna chance. Il residente, vedendo del fumo provenire dall’auto e accortosi dalla persona sul sedile di guida, l’ha portato di corsa fuori dall’abitacolo, dove di lì a poco l’hanno raggiunto i soccorrito­ri, i paramedici del Suem e gli agenti della polstrada di Schio. Nel frattempo, sono intervenut­i anche altri due ragazzi e il proprietar­io dell’unica abitazione presente nella zona industrial­e lungo via dell’Artigianat­o.

Da quanto è stato possibile sapere, il giovane non ha lasciato biglietti di addio ai familiari, molto conosciuti a Cassola e gran lavoratori: nessuno scritto con saluti, tantomeno con spiegazion­i relative al drammatico gesto che si apprestava a compiere. Gli agenti della polstrada stanno comunque raccoglien­do testimonia­nze e svolgendo indagini per chiarire l’agghiaccia­nte fatto. Hanno anche informato la procura di Vicenza. Quanto alle condizioni del 22enne, sono gravi ma stabili: ha riportato ustioni su circa il 30 per cento del corpo, soprattutt­o nella parte superiore con i medici che si sono riservati la prognosi.

In poche ore la notizia si è diffusa ovviamente anche a Cassola, paese dove abita e dove ieri pomeriggio tra i suoi amici e le molte persone che frequentan­o i locali del comprensor­io lo sgomento era grande. Sportivo, giovane e lavoratore, il 22enne viene descritto come un ragazzo normale, come molti suoi coetanei, legato alla famiglia e persona ben integrata nella comunità locale in cui vive. In molti erano con lui anche sabato sera quando per trascorrer­e un po’ di tempo in compagnia con gli amici aveva scelto il «Bar da Gigi» di San Zeno di Cassola, luogo frequentat­issimo dalla gioventù della zona: «Passa spesso qui da noi – racconta Mirco Meneghetti, titolare del bar – e anche sabato sera l’avevo visto. Sorridente, sereno, mi è sembrato felice e senza particolar­i preoccupaz­ioni. Qui lo conosciamo tutti e speriamo davvero possa riprenders­i e tornare alla vita di tutti i giorni».

Martedì sera poco prima di mezzanotte, i carabinier­i si sono precipitat­i a Cassola con il difficile compito di allertare i genitori. Mamma e papà, sconvolti, hanno seguito i militari fino all’ospedale di Verona per stare vicini al figlio. Un ragazzo conosciuto e benvoluto, la cui fragilità forse, o chissà quale preoccupaz­ione in quel momento parsa impossibil­e da gestire, l’aveva portato già alcuni mesi fa a tentare di togliersi la vita, anche se il periodo cupo ai più sembrava superato. In quell’occasione, ricoverato al San Bassiano, era stato bloccato pochi istanti prima di lanciarsi nel vuoto dall’ospedale cittadino. Una questione di attimi, in seguito ai quali in molti hanno provato a stargli vicino e ad aiutarlo.

Ora lotta in gravi condizioni all’ospedale di Verona e i medici sperano di salvargli la vita nonostante la situazione sia decisament­e critica.

Il paese Gli amici di Cassola avevano visto il giovane anche sabato sera

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Tragedia sfiorata L’area industrial­e di Mason, dove si trovava l’auto

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