Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pedemontana, la Regione firma il mutuo con Cdp per i 300 milioni
VENEZIA Firmato ieri il mutuo con Cassa Depositi e Prestiti, ora la Regione ha anche i soldi per chiudere la partita sulla Pedemontana. Sono gli ormai celebri trecento milioni di euro da dare a Sis per l’ulteriore contributo in conto costruzione necessario a far ripartire i cantieri e permettere alla concessionaria di accedere ai finanziamenti bancari e andare avanti da sola, d’ora in poi. Finora infatti i soldi li ha messi solo il pubblico, 615 lo Stato e adesso i 300 della Regione che, è scritto nel contratto, saranno erogati in due tranche, 140 milioni nel 2018 e 160 milioni nel 2019. Quella della divisione in due del mutuo è la soluzione escogitata da Palazzo Balbi per evitare il ricorso all’addizionale Irpef per i veneti: la banca versa la cifra in due rate, così la Regione non supera la soglia di indebitamento e non deve applicare la regola del fiscal compact che impone di garantire gli indebitamenti con entrate di pari entità. La soluzione è parte integrate del nuovo contratto con Sis (il terzo dall’inizio dei lavori) che la giunta ha approvato martedì scorso e che il giorno dopo il governatore Luca Zaia in persona e lo staff di dirigenti che segue la vicenda Pedemontana hanno illustrato di persona all’autorità anticorruzione (Raffaele Cantone aveva detto di volere vedere chiaro sull’atto convenzionale) e alla Corte dei Conti (il magistrato della sezione di Controllo Antonio Mezzera aveva sollecitato per iscritto delucidazioni, adombrando il rischio di danno erariale). Magistratura contabile e authority hanno espresso lo stesso dubbio: poiché non sarà più Sis a incassare i pedaggi ma la Regione, che poi verserà al concessionario un canone di disponibilità di 153 milioni l’anno per 39 anni. Se il traffico non sarà all’altezza delle stime, a rimetterci sarà la Regione con spostamento del rischio dall’impresa all’ente pubblico. Va comunque ricordato che i contratti precedenti avevano condizioni ancora più stringenti per la Regioni e con questo Sis ci perde poco più di 6,5 miliardi. Dopo il via libera al terzo atto da ministeri delle Infrastrutture e Sviluppo economico e l’ok di Anac e Corte dei Conti, sarà firmato il contratto con Sis, secondo Zaia entro l’estate. A cascata, il mutuo sarà efficace quando sarà sottoscritta la terza convenzione.