Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Prende a martellate il bullo che lo tormenta
Studente ferisce coetaneo di 16 anni: «Continuava a prendermi in giro»
«Comportamenti offensivi e ingiuriosi dallo stesso subiti negli ultimi mesi, da parte del coetaneo». È una nota ufficiale della questura a dare una spiegazione alla violenza divampata mercoledì mattina al capolinea del bus 72, di fronte al Policlinico di Verona, quando uno studente di 16 anni ha aggredito a colpi di martello un coetaneo che frequenta la stessa scuola, l’istituto «Giorgi». Fino a giovedì, la versione conosciuta era quella della vittima, ricoverata in Neurochirurgia a Borgo Trento con una frattura del cranio e una prognosi di trenta giorni. Il ragazzo (di origini kosovare) aveva raccontato di conoscere solo di vista il suo aggressore e di non avere idea del motivo per il quale avesse deciso di aggredirlo con tanta violenza. Sono state le parole dell’altrop ragazzino (srilankese), individuato dalla polizia nella mattinata di giovedì, a ribaltare completamente lo scenario. «Si è subito mostrato collaborativo» spiega la questura. «Mi prendeva in giro e mi insultava da mesi - avrebbe raccontato il ragazzo agli agenti - e ho reagito così». Portandosi dietro un martello da casa e sfogandosi contro quello che lui stesso riteneva un «bullo» a tutti gli effetti. Un desiderio di vendetta probabilmente covato da tempo nel silenzio e sfociato all’improvviso, mercoledì mattina.
Nei suoi confronti, al momento, non è stata disposta alcuna misura cautelare: rimane indagato a piede libero. Ma a scuola, ieri mattina, non si è visto. I minori frequentano classi differenti e nessun docente aveva mai notato segnali di disagio o di tensione tra i due. Da quanto emerso dai rapporti degli insegnanti e dai racconti dei compagni di classe, il giovane di origine kosovare non avrebbe mai dato problemi. Uno «studente che si impegna e ben integrato». Profilo decisamente distante da quello del «bullo».