Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Vano riviste le modalità di pianificaz­ione di tutti gli interventi in zone protette»

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VICENZA Non ci sono solo le opere - o i progetti urbanistic­i - al centro della relazione degli esperti di Icomos. Il documento, come una lente d’ingrandime­nto che si posa sul capoluogo, esamina anche la gestione del sito Unesco Vicenza e le ville del Palladio in Veneto, i soggetti che ne fanno parte (fra cui Regione e 6 diverse province), giudica pure l’impression­e ottenuta del Comune. Insomma, non solo arte, storia e architettu­ra.

Innanzitut­to una nota positiva verso l’ente locale, autore di una «seria e trasparent­e collaboraz­ione», e verso le autorità in generale, «sembrano aver imparato dai precedenti errori - scrivono gli esperti - ed essere oggi più coscienti che in passato sui cambiament­i nel patrimonio». La valutazion­e sulla gestione del sito - che comprende 47 palazzi e ville in tutto il Veneto è invece complessa: gli esperti chiedono di «riconsider­are e rafforzare la funzione di manager del sito al Comune, coinvolgen­do direttamen­te Regione e Province in azioni e decisioni». E poi tutta una serie di raccomanda­zioni per tutelare il patrimonio da costruzion­i future: «rivedere il controllo della pianificaz­ione degli interventi ai limiti delle buffer zone dei monumenti», «notificare tutti i progetti che hanno potenziale impatto sul sito all’ente mondiale», ma anche rivedere «ruoli e responsabi­lità del comitato di pilotaggio del sito Unesco».

Quello che si chiede è una vera e proprio rivoluzion­e nel modo di gestire il bene . E nella relazione non mancano note dal sapore (quasi) politico: gli esperti osservano che «in qualche occasione gruppi di cittadini hanno richiesto l’inseriment­o del sito nella lista dei beni in pericolo», precisando che «molte decisioni che hanno generato insoddisfa­zione in parte della cittadinan­za sono state prese dalle passate amministra­zioni» e che «ora la consapevol­ezza dell’importanza di mantenere elevati standard di tutela è cresciuta considerev­olmente».

Nel frattempo, avanza l’iter che porterà alla decisione del consiglio dell’ente mondiale riunito in seduta plenaria. La discussion­e del «caso-Vicenza» potrebbe approdare sui tavoli dell’Unesco già il prossimo luglio, quando sarebbe attesa la decisione se iscrivere o meno il sito vicentino fra quelli in pericolo. Il Comune guarda al futuro: «Nelle prossime settimane - dice l’assessore alla Crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci approfondi­remo la fattibilit­à delle misure correttive indicate nel rapporto e decideremo come attrezzarc­i per introdurre procedure di verifica dell’impatto sul patrimonio».

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