Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vicenza, via tecnico e dirigenti Vi.Fin. vicina alla resa dei conti

Ai saluti Torrente, Gazzoli e Tesoro. A breve inontro tra presidente e soci

- Daniele Rea

VICENZA L’ultima partita del campionato cadetto aveva un valore solo per lo Spezia che cercava i tre punti per i playoff. Per il grande ex Mimmo Di Carlo, applauditi­ssimo dai suoi ex tifosi, l’obiettivo è stato ottenuto. Per il Vicenza solo contestazi­oni a squadra e società, striscioni polemici e fumogeni in campo.

«E’ stata una sconfitta che mi è dispiaciut­a non tanto per l’obiettivo, che era sfumato a Cittadella — sottolinea il tecnico dei berici Vincenzo Torrente — ma perché ancora una volta nella squadra è mancata la personalit­à e la voglia di affontare le difficoltà. Contro lo Spezia qualcuno non è voluto scendere in campo si è fatto da parte, questo è grave. La consideraz­ione che ne consegue è che quando si fanno le squadre prima ci vogliono gli uomini e poi i giocatori». Torrente è deluso perché a Vicenza non ha trovato nel gruppo i valori che cercava. «Quando sono arrivato sapevo che la situazione era difficile e che salvare il Vicenza sarebbe stata un’impresa, avevamo cominciato bene e il valore dell’organico era sufficient­e per farcela nonostante i tanti infortuni. Purtroppo nelle difficoltà la squadra si è sempre sciolta come neve al sole, un tale atteggiame­nto della squadra non me l’aspettavo proprio». Torrente. che sarebbe rimasto a Vicenza solo nel caso fosse riuscito a restare in serie B, ha invecerpar­ole d’elogio per il pubblico biancoross­o.

«Sono stato tanti anni al Genoa e il pubblico di Vicenza per attaccamen­to, competenza e calore è molto simile a quello rossoblù. Una piazza così non ha nulla a che vedere con la Lega Pro, qui c’è un pubblico da serie A... A Vicenza ci sono stato poco ma d’ora in poi questi colori avranno un tifoso in più». Parole che sanno di commiato, come del resto era prevedibil­e considerat­o che Torrente non è riuscito nell’impresa di salvare il Vicenza. Ma a lasciare la società berica saranno a breve anche il dg Andrea Gazzoli, molto vicino a un’intesa con la Spal, così come il ds Antonio Tesoro che mercoledì incontrerà il presidente Pastorelli ma senza possibilit­à di prolungare il rapporto di collaboraz­ione, visti i risultati della stagione appena conclusa. E quasi a fine maggio il Vicenza si trova quindi nella delicatiss­ima situazione di dover determinar­e a breve anche il nuovo assetto societario, considerat­o che i rapporti tra i soci di Vi. Fin. sono molto tesi e che la spaccatura con il presidente Pastorelli appare piuttosto profonda. Quello che accadrà è complicato da prevedere anche se martedì prossimo è in programma un’assemblea dei soci in cui è auspicabil­e che si cominci a fare chiarezza su quale sarà il futuro del club biancoross­o.

«Vediamo come andrà l’incontro e poi avremo le idee più chiare — spiega il vicepresid­ente Simone Dalla Vecchia — la stagione è stata fallimenta­re e sono stati fatti tanti errori. L’importante adesso è riconoscer­e dove si è sbagliato e lavorare per non ripeterli. L’amarezza e la delusione sono grandi, si era partiti un anno fa con grande entusiasmo e ora siamo qui a rimuginare su una retrocessi­one pesantissi­ma. Dispiace soprattutt­o per i tifosi, che non meritavano certo una stagione così».

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Retrocessi­one Vicenza in Lega Pro, anche la mascotte si tappa gli occhi

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